PORTO SANT'ELPIDIO - Mareggiata tra domenica e lunedì. Il mare ha invaso la seconda fila degli ombrelloni. Preoccupati i balneari del lungomare Sud, e qualcuno torna a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
“L'ultima mareggiata ha fatto arrivare il mare sulla seconda fila di ombrelloni” spiega Andrea Di Santo del Pepenero, struttura frequentatissima anche da vip e calciatori. “Mi consolo con le presenze nei weekend - continua il balneare - sul lungomare Sud nei vari chalet sabato ci sono state circa duemila persone e questa è una fortuna. Significa che sappiamo organizzare eventi interessanti”. Samuele Lattoni e Simone Ricci dello chalet-ristorante Luna Rossa evidenziano “quella tra domenica e lunedì non è stata una mareggiata, è stato solo brutto tempo. Nonostante ciò abbiamo dovuto togliere una fila di ombrelloni, con gli anni l'arenile si è abbassato di livello e quando viene un po' di tempo cattivo c'è il rischio allagamenti. Per questo da anni facciamo battaglie perché non possiamo essere messi sullo stesso piano degli chalet di Senigallia o Porto San Giorgio, che hanno una spiaggia estesa. Fortuna che il nostro servizio di ristorazione funziona”.
Anche Marco Amadio del Moyto è dovuto entrare in acqua all'alba per salvare la prima fila di ombrelloni. “La mareggiata - dice il balneare - mi ha costretto a togliere la prima fila di ombrelloni, ci siamo bagnati tutti, ma siamo riusciti a salvare gli ombrelloni. Peccato che oggi (ieri, ndr) si è allagata la pista ciclabile perché i tombini non scaricano”. Sul movimento serale Amadio dice “c'è stato il solito movimento, venerdì e sabato sera facciamo latino-americano e la gente arriva, ma non è niente di eclatante”. Chi non ha avuto problemi con gli ombrelloni è il titolare dello Storione perché lo chalet da quattro anni è senza ombrelloni, eppure “devo pagare lo stesso il bagnino, anche senza ombrelloni - dice l'operatore - è obbligatorio il bagnino perché se qualcuno dovesse decidere malauguratamente di venire qui da me a buttarsi in mare e annega, io devo salvarlo. Pare assurdo ma è così. Paghiamo il bagnino anche senza ombrelli, per questo penso che la battaglia per ridurre le spese di salvataggio nelle spiagge erose sia una battaglia persa in partenza. Questo non vuol dire che non valga la pena farla comunque”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico