Porto Sant'Elpidio, il Gigli vale 430 mila euro, pronti all'esproprio

Porto Sant'Elpidio, il Gigli vale 430 mila euro, pronti all'esproprio
PORTO SANT'ELPIDIO - Il cineteatro Gigli vale 430.000 euro,...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Il cineteatro Gigli vale 430.000 euro, l'amministrazione comunale punta all'esproprio. A darne notizia ieri sera il sindaco Nazareno Franchellucci, affiancato da diversi componenti della giunta e della sua maggioranza. E' partita proprio ieri dall'Agenzia delle entrate la raccomandata con cui si comunica la stima sul valore dell'immobile vincolato in Piazza Garibaldi. "Ho chiesto che la valutazione mi fosse anticipata via mail - precisa Franchellucci - ho subito informato la proprietà dell'immobile e deciso di darne notizia, anche per dissipare illazioni che stanno circolando in città sul fatto che vorremmo tenere nascosta questa relazione. Le conclusioni stimano il Gigli 430.000 euro". L'Agenzia delle entrate ha effettuato il calcolo dopo aver svolto indagini di mercato e analizzato immobili simili per tipologia. Si è ragionato sul valore del prodotto edilizio, considerati anche i costi necessari per il suo recupero, concludendo per la valutazione inviata al comune. Cifre alla mano, il sindaco traccia la strada: "Avvieremo subito, prima di fine anno, le procedure di esproprio dell'immobile per interesse pubblico. E' una scelta che la maggioranza ha condiviso all'unanimità ieri sera, prima ancora che fosse noto l'esito della perizia". Una decisione che non rappresenta, secondo Franchellucci, una rottura con i privati. "Non è così, tant'è che ho subito informato Aldo Moreschini, uno dei proprietari, della valutazione appena ricevuta - aggiunge il primo cittadino - Le strade possono essere due: procedere all'esproprio in ogni caso, oppure tentare la via dell'accordo con la proprietà. Noi scegliamo questa seconda strada, ma ora abbiamo tutti gli elementi per non temporeggiare e velocizzare l'iter". Insomma, non è una porta chiusa verso il privato, ma piuttosto un tentativo di mettergli fretta. "Se si dovesse arrivare a una controversia passerebbero anni, ma questo non impedirebbe l'acquisizione del bene. L'eventuale proprietà pubblica del Gigli non cambia nulla in termini di destinazione urbanistica dell'edificio. E' chiaro che se dovremo provvedere noi al restauro servirebbero risorse ingenti e questo farebbe slittare investimenti su altre opere pubbliche, ma sono certo che la città capirebbe, il recupero del cineteatro è centrale".
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Corriere Adriatico