PORTO SANT'ELPIDIO - Prostituzione, trattamento dei dati personali e Garante della privacy. Il sindaco convoca la stampa, con lui c'è il comandante della polizia...
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Dopo un giorno di pausa rispetto all'articolo uscito sul nostro giornale, in cui si evidenziava che il Garante aveva scritto al Comune in merito all'iniziativa di convocare i proprietari che affittano casa alle prostitute, sindaco e comandante dei vigili si preoccupano di far sapere ai giornalisti che il Garante non ha stoppato le convocazioni, l'iter va avanti: "La tempistica la decide il sindaco, perché l'iniziativa è sua" spiega Gattafoni. Non c'è nota dell'autorità garante, né relazione di risposta alle richieste di Roma sulla scrivania. Franchellucci e Gattafoni parlano a braccio. Dicono che tutto procede per il verso giusto. Si possono convocare i proprietari delle case a luci rosse, si possono fare controlli incrociati, mettere a confronto nomi e cognomi, eccetera.
Ma le prime ammissioni: il Garante ha chiesto solo chiarimenti prima di Natale. Ma ecco i fatti: prima di marzo dell'anno scorso, cioè prima di avviare i contatti con i locatori, ci raccontano, "è partita una lettera del Comune diretta a Roma”. Non arrivando risposta dalla Capitale “tra maggio e giugno abbiamo avviato le convocazioni. In seguito, prima di Natale - ricorda Franchellucci - arrivò la nota del Garante che, nel frattempo, aveva attinto informazioni dalla stampa. L'authority voleva capire cosa stavamo facendo. A fine gennaio Gattafoni inviò a Roma la relazione informativa”.
La preoccupazione del sindaco: “Senza quest'attività il fenomeno dilagherebbe, a tanta gente piacerebbe avere amministratori coraggiosi, capaci di mettere in atto provvedimenti al limite della legalità per combattere la criminalità”. Gattafoni, chiamato a spiegare il contenuto della relazione inviata al Garante, rimane sul vago. "Il Garante chiedeva le motivazioni delle nostre azioni - taglia corto il comandante - è stata spiegata grossomodo l'attività messa in atto contro la prostituzione: ordinanze, pattuglie, videosorveglianza, convocazione dei proprietari. In merito a ciò è stato chiarito che il trattamento dei dati personali sarebbe stato per fini istituzionali, i dati non sarebbero stati diffusi. Ad oggi non è giunta altra comunicazione da Roma". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico