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PORTO SAN GIORGIO - Barriere fonoassorbenti di Rfi, il no degli ambientalisti. La posizione di contrarietà è stata ribadita dal Coordinamento Ambientalista del Fermano, formato da Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Wwf O.A., Cai, Archeoclub, Fai, Circolo River Keeper, Movimento Decrescita Felice e Slowfood: associazioni che hanno sollevato il tema della tutela del paesaggio.
L’idea
Come previsto nel Piano di risanamento acustico di Rfi (Rete ferroviaria italiana), è in programma la realizzazione di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria allo scopo di abbattere l’inquinamento acustico generato dall’alta velocità, con barriere che possono anche raggiungere l’altezza di 8 metri. Rfi fa riferimento alla Legge Quadro del 1995 sull’inquinamento acustico, al regolamento esecutivo sull’inquinamento acustico da traffico ferroviario e ai criteri d’intervento per il contenimento del rumore del Ministero dell’Ambiente. Negli anni è intervenuta migliorando la linea ferroviaria eliminando quel caratteristico rumore ritmico.
Però, relativamente al materiale rotabile e ai mezzi di trazione, la difficoltà di intervento sta nella mancanza di uniformità del materiale rotabile per l’elevato accesso alle infrastrutture di società private. Da questo è sorta la necessità da parte di intervenire con barriere per il contenimento del rumore e rientrare nei criteri previsti del decreto ministeriale, senza però tener conto delle esigenze ambientali, estetiche e paesaggistiche. Il movimento ha voluto ricordare «la posizione critica e di assoluta opposizione delle località costiere della provincia di Fermo sulle barriere antirumore, alle quali si aggiungono i Comuni che avevano manifestato già il loro parere contrario nel dicembre 2019».
Oggi il problema si presenta di nuovo perché Rfi, in virtù del piano di risanamento acustico, si è impegnata nella proposta di soluzioni tecniche. Il Coordinamento Ambientalista del Fermano, in totale accordo con i Comuni costieri r interpretando anche il parere di cittadini e operatori turistici, esprime contrarietà alla realizzazione di barriere antirumore, di qualunque genere. Stando agli ambientalisti «non si può non tenere conto della valenza paesaggistica del nostro litorale e del territorio. Nessuno vorrebbe un affaccio su un muro di acciaio o di vetro con vetrofanie di falchi, come su molte autostrade, che non renderebbero meno oscena la struttura, anziché godere della vista del mare, delle spiagge e delle colline».
I viali
Secondo il Coordinamento «nessuno ambirebbe più passeggiare lungo i viali di Porto San Giorgio, Lido di Fermo e Casabianca, sul lungomare di Pedaso o di Porto Sant’Elpidio deturpati da pannelli fonoassorbenti orrendi, oppressi da una muraglia che inibisce la circolazione dell’aria con grave incremento dell’inquinamento ambientale. È da rigettare in pieno il tentativo di imporre la scelta tra un treno rumoroso e gli orribili muri frangi luce ed aria, idea da sostituire o utilizzando nuove tecnologie e materiali fonoassorbenti senza alcun impatto ambientale, o rimanendo semplicemente così come siamo oggi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico