Tribuna inagibile, l’allarme del presidente onorario della Sangiorgese Monterubbianese Fermani: «Un grave danno, vogliamo tempi certi»

Il campo sportivo
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PORTO SAN GIORGIO - «Dove le metto adesso 500 persone?». È il grido di allarme di Pasquale Fermani, presidente onorario della Sangiorgese Monterubbianese, carica che condivide con Lorenzo Romanelli che ha portato in dote il titolo sportivo della Monterubbianese confluendo nella società che vede Andrea Zega presidente, dando così vita ad un progetto molto ambizioso. La società nerazzurra si è trovata dall’oggi al domani con la tribuna del campo sportivo nuovo inagibile e chiusa al pubblico.  


Un provvedimento che riguarda anche gli spogliatoi sottostanti. C’è una criticità sul tetto venuta fuori da un sopralluogo per mettere delle paratie ai lati della tribuna, in modo da mettere al riparo dal freddo e vento la tifoseria. E deve essere un problema serio vista l’immediata chiusura che ha lasciato sconcertati e oltremodo sorpresi i dirigenti della società nerazzurra che vanta anche un settore giovanile di circa 250 ragazzi ed anche questa attività ne risentirà, pur avendo la piccola struttura dall’altra parte dove spogliarsi e farsi la doccia. «La mia non è una valutazione politica – tiene a precisare Fermani -, della quale non mi importa nulla, ma guardo le cose e faccio un consuntivo, curando gli interessi della mia società che in questa situazione sono stati calpestati: mi è stata promessa lo scorso anno l’illuminazione e non è stata messa. Adesso mi trovo in questa situazione e mi è stato promesso che la tribuna verrà messa a posto con i lavori già deliberati, ma se funziona come per le luci quando potremo tornare a giocare sul nostro campo?».

«L'avessi saputo prima»

 

«L’avessi saputo prima avrei fatto tutt’altro tipo di discorso sia per la società che per la squadra» ammette il presidente onorario che aggiunge: «Ci siamo trovati dalla sera alla mattina con un problema più grande di noi. Adesso chiediamo tempi certi e celeri per i lavori. Noi vogliamo avere la stessa competitività delle altre squadre perché se dobbiamo andare su un posto dove non può esserci il pubblico l’aspetto puramente sportivo viene meno ed è un vantaggio per gli avversari in quanto il nostro pubblico è caldo e ci dà un forte appoggio, Oltre all’incasso che non abbiamo». Con una tifoseria così numerosa (anche sabato ad Ascoli in 200 hanno seguito la squadra) è difficile trovare delle alternative in quanto nel fermano sono solo tre gli impianti a norma: il Recchioni di Fermo, il Tamburrini di Montegiorgio e il Ferranti di Porto Sant’Elpidio. Tutti gli altri sono limitati ad ospitare non più di 99 persone. Per la gara di sabato prossimo con l’Atletico Centobuchi è stata chiesta l’ospitalità alla Cuprense, ma non è una soluzione che può durare nel tempo e l’alternativa era le porte chiuse. C’è poi un altro aspetto che Fermani vuole mettere in evidenza: «Bisogna avere rispetto per i nostri partner pubblicitari perché un conto che giochiamo a Porto San Giorgio, un conto non si sa dove. È un danno che può ricaderci in testa, perché il nostro progetto è ambizioso e in questo momento sul campo stanno arrivando anche i risultati e avere presenti 1000 persone non ci vuole molto».

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Corriere Adriatico