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FERMO - Si è svolta presso il Tribunale di Fermo l’udienza di comparizione dei testimoni nell’ambito del processo in corso per stabilire le responsabilità del rogo che poco più di tre anni fa, il 5 ottobre 2014, distrusse quattro yacht ormeggiati al porto di Porto San Giorgio del valore complessivo di 4 milioni di euro. Alla sbarra c’era un solo indagato per l’ipotesi di reato di incendio colposo, Bruno Familiari, difeso dall’avvocato Francesco De Minicis. «Il processo è stato rinviato al 18 dicembre 2018 - ha detto l’avvocato Deminicis - in quella udienza ci saranno i consulenti di accusa e difesa che riferiranno l’esito delle loro consulenze. Sarà una udienza molto interessante».
L’indagato è il proprietario del Frank Mandine, una delle quattro imbarcazioni distrutte, insieme al Morgana, al Mamy III, e al NoveNine. Tra i testimoni sfilati davanti al giudice ci sono stati rappresentanti della Guardia Costiera e tecnici del Marina, i primi ad intervenire quando partì l’sos per l’incendio. Secondo la Procura le fiamme sarebbero divampate dallo yacht del Familiari, ipotesi, questa, fortemente contestata dall’avvocato difensore.
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Corriere Adriatico