A Porto San Giorgio la marineria è tornata al lavoro: «Ma adesso comprate di più pesce locale»

A Porto San Giorgio la marineria è tornata al lavoro
PORTO SAN GIORGIO - Ritorno in mare per la pesca a strascico. La categoria era ferma dal 18 agosto. «Ogni anno, al nostro rientro, come quantità di pesce - commenta...

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PORTO SAN GIORGIO - Ritorno in mare per la pesca a strascico. La categoria era ferma dal 18 agosto. «Ogni anno, al nostro rientro, come quantità di pesce - commenta Federico Quondamatteo, rappresentante della categoria - ritroviamo qualcosa in meno rispetto all’anno precedente, se poi ci metti la spesa di gas eccessiva, la situazione non è proprio positiva». E il pesce? «Non è mai la quantità che uno si aspetta. Vado in mare da 33 anni, un tempo dopo il fermo pesca, il pesce era tantissimo, 5 o 6 volte quello di adesso». Negli anni, infatti, gli operatori del settore, hanno assistito ad un impoverimento della fauna marina per via di «tanti fattori insieme: non si tratta del fatto che la pesca sia eccessiva. Ormai peschiamo 3 giorni a settimana, adesso perfino a orario, con 60 ore a settimana. Consegniamo 30 giornate dal primo dell’anno fino ad agosto. Ora ulteriori 10 giornate fino al primo dell’anno».


La strategia


Già da tempo i pescatori sono portati a ridurre le giornate di pesca, per permettere la riproduzione del prodotto: «Noi riduciamo le giornate - spiega - e lo sforzo di pesca, ma sul mare non ci peschiamo solo noi. Il problema è che la categoria dello strascico, è quella più attaccata». La categoria sta facendo il possibile per cercare di resistere e portare sulle nostre tavole seppie, mazzancolle, pannocchie, triglie e calamari. «Stiamo facendo una pesca ravvicinata - precisa -: siamo dalle 8 alle 9 miglia dalla costa». L’altra incognita, è quella del mercato con diversi operatori della ristorazione che si rivolgono al mercato estero per rifornirsi.

Pesce, qualità ok

 

«Ora vedremo i risultati - commenta -: la qualità del pesce è ok. Peccato per la quantità che va a diminuire. Quella dello strascico è una categoria martellata, nonostante abbiamo solo un’imbarcazione da 17 metri con un equipaggio di tre persone a bordo. Il nostro mare è praticamente una piscina. Le leggi europee hanno imposto la sottomisura, ma noi non abbiamo le grandezze dell’Oceano. Obbligano barchette da 17 metri a comportarsi come se avessero il capitano di una barca oceanica. Ci massacrano di tasse». Per non parlare dei costi del carburante. «Stiamo pagando 1 euro al litro di gasolio. La mia barca che ne consuma 1000 al giorno, ha una spesa di circa mille euro solo di gasolio. In più, veniamo da un mese e mezzo a terra, e quindi di manutenzione alle barche con relative spese. E al mercato speriamo che arrivi qualche commerciante in più. Il pesce si mangia anche d’inverno, sarebbe un peccato se comprassero pesce estero. Abbiamo fatto una riunione tra pescatori e commercianti. A Porto San Giorgio quest’anno ci sarà una barca in più. Puntiamo ad aumentare la domanda di pesce».

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Corriere Adriatico