Niente rimborsi da due anni. La marineria di San Benedetto: «Fermo pesca, è una vergogna»

I pescherecci al porto
SAN BENEDETTO - «La marineria è ancora in attesa dei rimborsi per il fermo del 2021, una vergogna». Questo il clima con cui inizia il fermo pesca che...

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SAN BENEDETTO - «La marineria è ancora in attesa dei rimborsi per il fermo del 2021, una vergogna». Questo il clima con cui inizia il fermo pesca che partirà questa sera per proseguire fino al prossimo 24 settembre. Con un comparto in fibrillazione per uno stop sempre più contestato soprattutto per il periodo che va a interessare e per le istituzioni che sarebbero sempre troppo lontane dalle esigenze di un settore già messo a dura prova. 

 


L’iter


Da questa sera i pescherecci rimarranno ancorati al porto. Fino al prossimo 24 settembre niente pesce fresco locale, si attingerà a quello del Tirreno e al congelato. Stop alla frittura sambenedettese con totani e calamari, da sabato si acquisterà il pescato del Tirreno, dalla Croazia e dall’Atlantico mentre rimarrà il pesce verde locale. Un problema per i commercianti e i ristoratori che si trovano a dover lavorare con pesce importato e soprattutto con il congelato. Per il pesce azzurro invece continuerà la pesca visto che i fermi per le lampare sono previste a febbraio e aprile mentre per le volanti a maggio e novembre. «Noi commercianti da sabato dovremo organizzarci con congelato e pesce dall’oceano o comunque da importazione- spiega lo storico commerciante Lorenzo Marinangeli dell’impresa Lory Pesca– uno stop che penalizza tutto l’indotto mentre si dovrebbero sperimentare altri periodi visto che gran parte delle specie si riproducono in primavera, per non parlare dei ristoranti che non potranno più contare sul pescato fresco di giornata anche i prodotti provenienti dalla Spagna o Francia hanno sempre 4 o 5 giorni di viaggio e si sente. Si dovrebbero sperimentare altri periodi». 


La crisi


«Dobbiamo ancora percepire i ristori del fermo del 2021- spiega Pietro Merlini della Condiretti Impresa pesca – è assurdo siamo ormai al 2023. Il tutto per un fermo che sembra destinato solo a far vendere il pesce di allevamento e di importazione. Per il semplice motivo che il periodo è sbagliato. A fine agosto non facciamo altro che permettere la crescita dei pesci ma non la loro riproduzione che avviene in primavera. Il problema è che noi denunciamo ma i problemi rimangono. Abbiamo un porto insabbiato che dal 2008 non viene dragato e registriamo una perdita costante delle imbarcazioni. Oggi contiamo solo 35 pescherecci e non è casuale, vista anche la rottamazione che incoraggia molti marittimi ad abbandonare il settore». Merlini denuncia anche l’assenza dallo scorso 30 giugno di un medico marittimo, figura chiamata a effettuare le visite alla vigilia degli imbarchi e oggi la marineria deve recarsi a Giulianova o Civitanova per essere sottoposta a visite mediche. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico