PORTO SAN GIORGIO - Pur essendo momentaneamente all’estero, Manfredo Gironacci è perfettamente al corrente dell’attacco mosso nei suoi confronti dai gestori del...
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«Trattativa non andata a buon fine? Non è così – la puntualizzazione del proprietario dell’immobile -. Il discorso tra le parti non si è mai aperto perché noi non siamo mai stati cercati. I due soci non hanno mai tentato di parlare con me né con i miei collaboratori. La verità è che nemmeno li conosco, al momento della firma dei contratti un anno e mezzo fa non ero presente. So soltanto che erano molto felici dopo essersi aggiudicati il Novecento e che consideravano la cifra pattuita nemmeno così esosa». Ma se il binomio Marcucci-Gambini avesse davvero tentato una mediazione con la proprietà, come si sarebbe comportato Gironacci? «Avremmo parlato di tutto, sono sul commercio da 50 anni e non sono mica un tedesco».
Frase che s’impregna di significati: Gironacci non si sarebbe posto in maniera rigida se solo fosse stato avvicinato. E invece nulla di tutto ciò, con lo sfratto che è stato un’azione obbligata. «Purtroppo i gestori non pagavano da diversi mesi, e dunque sfrattarli era una scelta conseguenziale».
Ed ora che ne sarà della roccaforte che domina su piazza Matteotti? Il rilancio del commercio sangiorgese non potrà non prescindere dal recupero di un suo storico cavallo di battaglia come il Novecento. Gironacci mette subito le cose in chiaro. «Innanzi tutto devo dire che non mi è mai passata per la testa l’idea di vendere lo stabile. E’ una voce che ogni tanto gira, ma non ho per nulla intenzione di cedere. Naturalmente sono adesso aperto al dialogo: aspetto che mi vengano fatte proposte concrete che possano fare il bene di Porto San Giorgio e della zona. Voglio parlare con gente seria ed affidabile». Due aggettivi che allo stesso modo assumono essenza precisa. Che gli ultimi gestori non lo siano stati sino in fondo? A fornire ulteriori dettagli degni di nota è anche l’avvocato della proprietà Nullo Palazzetti: «Il canone di locazione è di 7mila euro, non 10, invariato da quattro o cinque anni. Gli attuali soci non pagavano l’affitto da agosto e ci risulta che non siamo solo noi i creditori nei loro confronti».
Nel frattempo qualche altro imprenditore si è già mosso. «Ma al momento – continua l’avvocato Palazzetti – è difficile dire come e quando lo stabile potrà tornare ad essere fruito. Ora la priorità che non rimanesse occupato dal mobilio di una società in difficoltà. Il locale è bello e si spera ci sia qualcuno in grado di continuare a garantirne il prestigio. Anche prima dell’estate? Magari». D’altronde domani piazza Matteotti sarà riconsegnata ai cittadini e vedere il Novecento in questo stato farà male in primis agli amministratori. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico