La scuola, la famiglia, il calcio e gli amici: Giuseppe e i sogni spezzati a soli 16 anni durante lo stage

Giuseppe Lenoci con un amico
MONTE URANO  - Giuseppe studiava, giocava a calcio, scherzava con gli amici. La vita di un ragazzo di 16 anni ben educato, rispettoso delle regole, che sapeva quando parlare...

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MONTE URANO  - Giuseppe studiava, giocava a calcio, scherzava con gli amici. La vita di un ragazzo di 16 anni ben educato, rispettoso delle regole, che sapeva quando parlare e quando ascoltare. Ieri si era alzato presto per salire a bordo del furgone dell’azienda di termoidraulica di Fermo. Lenoci stava frequentando il corso triennale agli Artigianelli di Fermo e stava svolgendo uno stage presso l’impresa.

 

Si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato quando il mezzo ha centrato un albero. La vita non gli ha dato una seconda possibilità. In un attimo il suo sorriso si è spento per sempre. Per fare spazio alle lacrime, alla disperazione, al dolore. Quello dei suoi adorati genitori Sabino e Francesca e di suo fratello minore. Lui muratore, lei si arrangiava pur di non far mancare niente ai suoi figli.


«Entrambi hanno sempre fatto grandi sacrifici per i loro figli. E Giuseppe li adorava, soprattutto la mamma» ci dice una persona che conosce molto bene la famiglia. E conosce la famiglia anche Moira Canigola, sindaco del centro calzaturiero travolto dalla tragedia: «Un dolore infinito. Un ragazzo che perde la vita in queste circostanze provoca davvero un dolore infinito. C’è poco altro da dire se non esprimere la profonda vicinanza alla famiglia e un simbolico abbraccio da parte di tutta la comunità monturanese che rappresento. Una comunità sconvolta da questa notizia terribile che si unisce per stringersi attorno a una famiglia colpita da un grave lutto».

Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, non appena ricevuta la notizia della morte del giovane monturanese, ha lasciato in anticipo un convegno a Roma a cui stava partecipando. «Purtroppo c’è stato un incidente, un ragazzo che stava facendo un corso di formazione professionale della Regione Marche è rimasto ucciso in un incidente stradale, devo ovviamente andare» sono le parole del ministro. Lo stesso ministro rimarca come «la sicurezza sul lavoro deve essere sempre garantita, a maggior ragione quando sono coinvolti dei ragazzi in formazione. Su questo abbiamo già avviato un confronto con il ministro del Lavoro Orlando e messo a ragionare i nostri tecnici. Credo sia urgente ritrovarci anche insieme alle Regioni per un percorso che porti a una maggiore sicurezza in tutti i percorsi di formazione dove sono previsti contatti dei nostri giovani con il mondo del lavoro». 


Giuseppe giocava anche a calcio nella squadra degli Allievi della società sportiva Campiglione Monturano. «Bravo sia come ragazzo e sia come giocatore» fanno sapere dalla società che, a causa del lutto, ha deciso di annullare tutti gli allenamenti della squadra previsti per questa settimana. Un altro microcosmo, sconvolto dalla tragedia. Oltre la famiglia, a piangere Giuseppe ci sono i compagni di squadra, i compagni di scuola, gli amici, i parenti, tutti increduli di fronte ad una notizia inaspettata quanto terribile.


Il dramma di Giuseppe ha riportato a galla le polemiche sull’alternanza scuola-lavoro, visto anche il precedente di Lorenzo Parelli di cui riferiamo nell’altra pagina. Polemiche che non leniranno il dolore, che non daranno risposte ai tanti perché.

 

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Corriere Adriatico