Montegranaro, sotto il municipio grotte completamente allagate

Montegranaro, sotto il municipio grotte completamente allagate
MONTEGRANARO - ​Acqua, tanta acqua. Almeno un metro, accumulatasi nei mesi invernali durante le copiose piogge cadute sulla città. Le grotte che si trovano sotto le fondamenta...

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MONTEGRANARO - ​Acqua, tanta acqua. Almeno un metro, accumulatasi nei mesi invernali durante le copiose piogge cadute sulla città. Le grotte che si trovano sotto le fondamenta del municipio sono piene d'acqua e nessuno se ne interessa.


Gli antri, come tanti altri nel centro storico veregrense, risalgono al Medioevo, quando venivano ampiamente usati sia come depositi che come luoghi per nascondersi. Caduti in disuso col passare dei secoli, da tempo alcune associazioni cittadine, in primis Arkeo e Il Labirinto, si sono dedicata ampiamente a studiarne le caratteristiche.

Ma la grotta che giace proprio sotto il Comune è in condizioni preoccupanti, anche se non tanto a livello strutturale. Vi si accede dalla porta verde di ferro a metà delle scale interne di palazzo Francescani, quelle che collegano viale Gramsci con piazza Mazzini. Durante l'ultimo sopralluogo, si è scoperto che di acqua ce n'era davvero troppa. A rischio non dovrebbe essere la staticità della struttura, ma tutta quell'acqua può comunque dare problemi di infiltrazioni e risalita di umidità fino ai piani superiori, quelli dove si trovano gli uffici comunali. Sarebbe necessario un intervento con le idrovore della Protezione civile, ma finora non se n'è preoccupato nessuno. Oltre all'ipogeo in questione, come accennato, ce ne sono altre nel sottosuolo veregrense e di pregio storico-architettonico. Arkeo e Il Labirinto, insieme al Cai di Fermo, le hanno esplorate, studiate, mappate e catalogate e stanno preparando una pubblicazione che dovrebbe uscire nei prossimi mesi. Potrebbe essere una risorsa per la comunità veregrense, da sfruttare in ottica turistica sia per visite guidate che come spazi espositivi. D'altro canto, in altre città delle Marche, uno sfruttamento del genere è già avviato e con successo da anni (basti pensare ad Osimo e Camerano, ma anche a strutture sotterranee come le Cisterne Romane di Fermo). Perché non provarci anche a Montegranaro? Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico