Spariscono otto milioni dai fallimenti: denunciati undici imprenditori, tra cui un big del calzaturiero

Montegranaro, spariscono otto milioni dai fallimenti: denunciati undici imprenditori, tra cui un big del calzaturiero
FERMO - Undici imprenditori fermani sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza che ha accertato la distrazione di denaro e beni dai patrimoni fallimentari per un valore di...

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FERMO - Undici imprenditori fermani sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza che ha accertato la distrazione di denaro e beni dai patrimoni fallimentari per un valore di otto milioni di euro di cui tre milioni e mezzo in una ditta di Montegranaro, un noto brand di calzature in bancarotta.

 

I mesi terribili

Il lavoro delle Fiamme Gialle negli ultimi tre mesi, in contrasto ai reati societari e fallimentari, fanno emergere casi di bancarotta fraudolenta, semplice, documentale e preferenziale e di bancarotta patrimoniale aggravata e continuata, con distrazione di beni, per non pagare i creditori. Questi imprenditori ora dovranno difendersi in sede penale. I reati riguardano centri calzaturieri quali Montegranaro e Monte Urano ma non si limitano alle calzature. Gli inizi del 2021, sulla scia dei mesi finali del 2020, sono stati terribili per le imprese. Le produzioni azzerate, il blocco dei licenziamenti, i mancati rimborsi, tutto ha contribuito ad affossare le attività che da anni erano in sofferenza. Travolte dalla crisi attività industriali e commerciali, specie nel comparto manifatturiero.
A partire dallo scorso novembre il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardi di finanza fermana ha portato avanti le indagini su procedure concorsuali e fallimentari di queste società di persone e di capitali e gli approfondimenti investigativi sono culminati con la segnalazione all’autorità giudiziaria di imprenditori responsabili di illeciti in ambito societario e fallimentare.
In base alle ricostruzioni contabili e documentali è stata accertata la scomparsa dal parco-auto di una società di 45 veicoli, uno dei quali venduto durante la procedura fallimentare. Risultano casse contanti svanite nel nulla, libri e scritture contabili nascosti per ostacolare la ricostruzione del patrimonio, bonifici eseguiti e non giustificati dall’attività d’impresa, arbitrarie ricariche di carte prepagate intestate a persone che non avevano rapporti con le attività fallite.

L’obiettivo

In un caso sono state trattenute ritenute fiscali e previdenziali mai versate ai dipendenti. Un’ecatombe che l’attività ispettiva dei finanzieri porta alla luce in un delicato momento storico con operazioni mirate a tutelare l’economia legale, a salvaguardare i creditori e a contrastare illeciti che spogliano patrimoni societari di beni e denaro mediante artifizi, condotte fraudolente, indebite appropriazioni e distrazioni di valori.

 

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Corriere Adriatico