OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Variabili e costanti scrivono insieme, nella vita delle persone, una dinamica tanto affascinante quanto misteriosa. Sono due mondi che si intersecano, due orizzonti che si intrecciano e, nel mezzo, ci siamo noi, frutto di quella commistione perfetta di cose che capitano imprevedibilmente, che ci sconquassano e ci fanno sobbalzare. È un equilibrio quasi mai perfetto: a volte la lotta è impari eppure quella che ne esce è una magia che ci accomuna tutti. A Montegranaro, ad esempio, si dice che le costanti nella vita siano tre. Le enuncia con orgoglio Mauro Lucentini, agente immobiliare e una vita spesa nel segno della passione politica, che si è dipanata dai seggi del consiglio comunale della sua città a quelli del Parlamento a Roma: «San Serafino, scarpe e pallacanestro - precisa orgoglioso -: sono questi i pilastri della vita dei miei concittadini. E io non faccio certo eccezione».
La città
Giura di essere diventato grande, attraversando la vita fin dentro le ossa della sua città. «Sono nato nel 1983, in quello che oggi viene definito l'ex ospedale di Montegranaro, in pieno centro storico, quello che un tempo era il Convento agostiniano. Nella stessa stanza in cui venni al mondo, frequentai la quarta elementare, perché gli ambienti lasciati liberi vennero destinato anni dopo agli alunni.
Il passaggio
«Il coronamento di questo sogno - ricorda - venne più tardi, quando divenni lo speaker della Sutor Basket per la storica Radio Veregra Uno. Un'emozione meravigliosa, che durante una trasferta a Roma, mi permise di sedermi accanto a Walter Veltroni e fargli capire che, nonostante le ridotte dimensioni territoriali, per Montegranaro, la Sutor e il basket erano una questione di profondo orgoglio». E c'è l'orgoglio dell'appartenenza, assieme a quello di spendersi per gli altri, dietro alla passione politica di Mauro. «Era questa la spinta che sentivo già alle superiori, quando avevo il pallino del dover fare qualcosa senza sapere però bene che cosa - spiega -: ben presto misi tutto a fuoco, quando scesi in campo e iniziai a vivere la politica come impegno e missione».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico