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Appena una settimana fa a Montecitorio Laura aveva ricevuto il premio “Standout Woman Award” per aver contribuito a fondare “C’è Tempo Odv” di cui è presidente e per il lavoro di attivismo in oncologia, disabilità e diritti.
Il tumore nel 2017, follow up concluso nel 2023
«Ho avuto un tumore nel 2017 e ho terminato le cure nel 2018, dopodichè sono entrata nel programma di follow up conclusosi ad ottobre di quest’anno - racconta Laura che poi prosegue - Qualche anno fa, quando ho richiesto un finanziamento con copertura assicurativa per acquistare un’auto, mi è stato negato, perché nel questionario ho dovuto dichiarare di aver avuto il tumore. Poi ho chiesto solo informazioni per un mutuo e ho saputo che per me i tassi sarebbero stati più alti a causa della mia malattia. Idem per l’adozione, per cui non avrei avuto speranze. In seguito a questo ho deciso che dovevo capirne di più e fare qualcosa. Su internet ho trovato la raccolta firme di Aiom e da lì sono stata al loro fianco nei congressi ed eventi in tutta Italia, partecipando ovunque per parlarne. Ho capito che una legge sull’oblio oncologico era strettamente connessa ad un cambiamento radicale della cultura della società e della narrazione del cancro anche da un punto di vista linguistico: il paradigma di cancro si muore, va cambiato con di cancro si può guarire. Ho parlato dei diversi ambiti di applicazione della legge in tanti consessi per fare pressing alle Istituzioni. In diverse occasioni anche alla Camera e al Senato, ribadendo l’importanza di non discriminare le persone che hanno avuto il tumore trattandole come fossero di serie B, condannandole a pagare per tutta la vita la ”colpa” di essersi ammalate che non hanno».
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