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COMUNANZA - Prima sempre il suo immancabile sorriso anche nelle giornate più faticose. Accompagnato da una gentilezza squisita, come i tanti dolci che realizzava, impastata e fatta lievitare con quella sensibilità d’animo che coltivava con discrezione, quasi con pudore, ma che faceva trasparire un cuore grande, modellato di bontà, attenzione e rispetto per gli altri.
Le passioni
Amava la vita e aveva scelto di assaporarne più possibile fino al midollo, e di vivere a pieno le sue passioni, Marco Stortoni, pasticciere di 58 anni, residente a Montefalcone Appennino, lungo la Valdaso, ma creatore e titolare col fratello Fausto, della famosa pasticceria “Fratelli Stortoni” a Comunanza. Quella vita che ha sempre considerato un viaggio appassionante per scoprire e catturare belle sensazioni ed emozioni, e che lo ha purtroppo abbandonato nel grembo di quella creatura che amava molto, che andava spesso a trovare e della quale voleva scoprire sempre segreti nuovi: la montagna. Il martedì è giorno di chiusura della pasticceria. E quindi si va alla scoperta di un nuovo tragitto per salire. Da tempo ormai si dedicava alle escursioni impegnative, spesso autentiche scalate, dai Sibillini al Gran Sasso. Quasi sempre solo.
Il professionista
Molto preparato, allenato, attrezzatura professionale, esperienza, parlava dell’andare in montagna come far visita ad un’amica intima, della quale si conoscono tanti segreti e con la quale è sempre piacevole passare delle ore.
Ricerche difficili martedì sera e fino a tarda notte, con all’opera grande dispendio di personale e mezzi, tra cui quelli del Soccorso Alpino (oltre 40 uomini e due unità cinofile da Marche, Abruzzo e Umbria) e dei Vigili del Fuoco con l’elicottero Drago. Montagna illuminata a giorno. Ma nulla. Poi nella tarda mattinata di ieri l’individuazione della posizione con un drone. L’eliambulanza Icaro che fa scendere col verricello medico e personale sanitario per verificare lo stato di Marco Stortoni trovato ormai esanime. Poi il recupero e il trasporto all’ospedale di Ascoli per le ispezioni di rito da parte del medico legale.
Il valore umano
Una tragedia immane, accompagnata da un dolore immenso che sì è sparso a macchia d’olio. Una sofferenza notevole per la perdita di “Marco il pasticcere” come tutti, tantissimi, lo conoscevano e sempre lo ricorderanno. Innumerevoli manifestazioni di cordoglio che indicano la cifra del valore umano, ancor più di quello professionale. Poi i tanti interessi e la voglia continua di conoscere, sapere, sperimentare. La fotografia artistica di ambienti naturali. Quella naturalistica di fiori ed erbe spontanee dei Sibillini dei quali era diventato esperto. Lascia nel profondo dolore la madre Elena, il fratello Fausto, la sorella Roberta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico