La folle bravata di una decina di ragazzi: si stendono in strada e poi schivano le auto

Monte Urano, la folle bravata di una decina di ragazzi: si stendono in strada e poi schivano le auto
MONTE URANO - Si sdraiano in mezzo all’asfalto e attendono l’arrivo delle auto. Questa la “notte da leoni” di una decina di ragazzi. È accaduto la...

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MONTE URANO - Si sdraiano in mezzo all’asfalto e attendono l’arrivo delle auto. Questa la “notte da leoni” di una decina di ragazzi. È accaduto la notte scorsa, in via XVIII settembre, incrocio con via Monti Sibillini, nelle immediate vicinanze del centro storico di Monte Urano e a un centinaio di metri dalla caserma dei carabinieri. 


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Un gruppetto formato da una decina tra ragazzi e ragazze, con musica al seguito, ha deciso di movimentare la serata dando sfogo alla propria creatività. Un paio di ragazzi seduti o sdraiati in mezzo alla carreggiata e gli altri ad assistere, commentare, avvisare che stanno per arrivare auto o ciclomotori, dando modo agli amici protagonisti di alzarsi e fuggire.
 
I ragazzi, secondo le testimonianze raccolte da chi ha assistito alla scena, non restano sdraiati per essere schivati dalle vetture come accade nel vero “challenge” ma si alzano e scappano appena fiutano il pericolo rappresentato dalla luce dei fari o dal rumore dei motori in arrivo. Nessun ragazzo ha corso un serio pericolo di essere investito. La scena è durata alcuni minuti. La musica ad alto volume e le urla dei ragazzi hanno richiamato diversi residenti, prima che agli stessi adolescenti abbandonassero la sfida o quanto meno quel luogo. Andrebbe poi verificato, se i ragazzi, o alcuni membri del gruppetto, hanno agito sotto l’effetto di alcol o sostanze psicotrope. È molto probabile che la scena venga riferita alle forze dell’ordine che quindi attiveranno le procedure del caso, con segnalazione ai familiari. Un’emulazione del challenge per sfidare la noia e cercare emozioni forti? O una semplice bravata? I confini sono molto labili. 
I timori

Quello che sappiamo di sicuro è che anche in un piccolo paese come Monte Urano gli adolescenti, e i giovani in generale, non si comportano poi così diversamente da quelli che vivono nelle grandi città. Monte Urano non è una bolla isolata dai contesti sociali o un’oasi dove tutti i giovani crescono per forza sereni e felici. L’episodio è un campanello d’allarme per tutta la comunità e che arriva all’inizio di un’estate già particolare per la pandemia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico