Porto Sant'Elpidio, rifugiati al lavoro per ripulire i tombini del lungomare

Rifugiati e operai del Comune al lavoro
PORTO SANT'ELPIDIO -  Lungomare sud: procedono i lavori. Soddisfatto il sindaco per l'operatività dei rifugiati al Santa Marta "sono come le...

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PORTO SANT'ELPIDIO -  Lungomare sud: procedono i lavori. Soddisfatto il sindaco per l'operatività dei rifugiati al Santa Marta "sono come le cavellette", rimarca Nazareno Franchellucci. Da qualche giorno sono ripartiti i lavori, l'opera di rinnovo avviata l'anno scorso. A partire dallo chalet Tropical fino al fosso dell'albero si procede con il rifacimento della pavimentazione, utilizzando masselli in calcestruzzo, gli stessi impiegati l'anno scorso per riqualificare il lungomare dallo chalet Minù al Tropical.


Contemporaneamente gli operai del Comune sono al lavoro per sistemare le aiuole. Tute arancioni anche per i rifugiati del Santa Marta. "Sono molto volenterosi - dice soddisfatto il sindaco - a loro non basta pulire le caditoie, vogliono fare di più. Sono molto attivi". Del sindaco l'idea di coinvolgere i rifugiati nella pulizia dei tombini e delle strade. Sedici immigrati sono suddivisi in gruppi di quattro e vengono impiegati in maniera ciclica. Cosa resa possibile grazie al protocollo sottoscritto nel 2015 tra Comune e Prefettura. L'Ufficio territoriale del Governo concede, in questi casi, ai comuni la possibilità di attivare questo tipo di sinergie con le strutture ospitanti che si occupano dell'accoglienza migranti, come nel caso specifico del centro Santa Marta sul Raccordo Villa Bonafede. Il sindaco tiene a sottolineare che "l'attività dei rifugiati non prevede alcun costo".  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico