MONTEGIORGIO - «Presto avremo delle novità». Le indagini sugli attentati alle chiese fermane vanno avanti con il massimo riserbo, e anche il procuratore...
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«Non mi piace svelare dettagli sulle indagini- ha precisato Seccia - ma si sta andando avanti. Sono fatti non abitudinari per il Fermano, anche per l'elevato pericolo di coinvolgimento di persone. Quel che è certo è che penso sia necessario intensificare l'attività investigativa. Mi rammarica personalmente ciò che sta vivendo don Vinicio. Speriamo di riuscire a dare delle risposte».
Il procuratore è stato ospite dell'evento organizzato dal Lions Club Amandola Sibillini dal titolo "Etica e legalità" insieme al presidente della Comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi. Anch'egli, ovviamente, è tornato a parlare dei fatti che, nelle settimane passate, avevano visto colpita anche la sua parrocchia, quella di San Marco alle Paludi.
«Quel che è certo è che si tratti di episodi con rivendicazioni dirette alla Chiesa - ha sottolineato Albanesi - ma il motivo faccio fatica a individuarlo con precisione. Qualcuno che vuole colpirci perché non abbiamo fatto a sufficienza per lui? Abbiamo dato fastidio a qualcuno? Siamo intervenuti in zone degradate che non dovevamo toccare? Un generico attacco anticlericale? Un fuori di testa? Tutto può essere. Ma il filo logico è quello della Chiesa. Quel che è certo è che bisogna reagire con fermezza ma senza aggressività. Perché chi dà testate contro un muro alla fine si spacca la testa. Ho sentito voci sul fatto che sarei pronto a lasciare San Marco. E dove vado?».
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Corriere Adriatico