Monte San Pietrangeli, casa di riposo Giulio Conti, inchiesta archiviata

Rossano Romagnoli e Giulio Conti
MONTE SAN PIETRANGELI - Casa di riposo ancora sotto la lente della magistratura per un’altra indagine che ha coinvolto l’ex sindaco, ed ex parlamentare, Giulio Conti. ...

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MONTE SAN PIETRANGELI - Casa di riposo ancora sotto la lente della magistratura per un’altra indagine che ha coinvolto l’ex sindaco, ed ex parlamentare, Giulio Conti.


Il giudice per le indagini preliminari Enrico Pannaggi ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal procuratore capo Domenico Seccia. Conti era finito di nuovo nel mirino della giustizia per il reato di abuso d’ufficio, con un’indagine della Procura su eventuali legami di amicizia o parentela che lo legavano ai gestori della casa di riposo.



Il caso tiene banco ormai da anni, in passato l’ex primo cittadino era uscito indenne da un’altra inchiesta e ulteriori novità potrebbero essere in dirittura d’arrivo sul fronte della giustizia civile.

Gli accertamenti su Conti, difeso dall’avvocato Rossano Romagnoli e indagato insieme a una dipendente del municipio (archiviata anche la sua posizione) sono scaturiti da una richiesta di chiarimenti da parte di un consigliere comunale di Monte San Pietrangeli, inviati via Pec alla Procura e alla Corte dei Conti, in merito ai ritardim, a suo dire sospetti, dell’amministrazione nell’appalto dei servizi sociosanitari relativi alla gestione della casa di riposo.



Malgrado ci fosse stata una sentenza del Tar, il Comune, all’epoca guidato da Conti, non si sarebbe mosso nei tempi dovuti per il passaggio di consegne alla guida della struttura, in mano alla Nuova Ricerca-Agenzia Res. Una situazione che è stata sottoposta, nel corso dell’indagine, anche alla verifica di numerosi consiglieri comunali. Ma, al termine, è emerso che i motivi del ritardo sono di natura esclusivamente amministrativa, legati alla gestione degli uffici comunali e non a scelte di natura politica. Da qui l’archiviazione, disposta dal Gip durante la scorsa primavera ma di cui si è avuta notizia solo ora. “Considerato che la prima gara - commenta l’avvocato Romagnoli - era stata il frutto di un errore tecnico, si è preferito adottare la tecnica della prudenza. Tra i tantissimi politici e funzionari ascoltati non è emersa alcuna cointeressenza o parentela tra il sindaco e la società di gestione. Il meticoloso lavoro della Procura, con l’ascolto di molti testimoni e l’acquisizione di tutta la documentazione, ha quindi escluso che Conti fosse in qualche modo responsabile di abuso d’ufficio”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico