FERMO - Successo per l'apertura della stagione concertistica 2015-16: Sala deui Ritratti gremita per il concerto di Mondelici insieme al Quintetto Postacchini. ...
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Inaugurazione con una Sala dei Ritratti gremita più che mai quella di domenica scorsa 6 dicembre per la Stagione Concertistica promossa dall’Amministrazione Comunale – Assessorato alla Cultura e dalla Gioventù Musicale. Sul palco Federico Mondelci, al saxofono, insieme al Quintetto Postacchini che hanno regalato al numeroso pubblico un concerto dal titolo “Musica dell’anima” con brani entrati di diritto nel repertorio della grande musica internazionale.
Duke Ellington, George Gerswin con il suo inimitabile “Summertime”, le più belle colonne sonore scritte da Ennio Morricone e Nicola Piovani per film quali “C’era una volta il West”, “La vita è bella”, ma anche quelle indimenticabili di Nyman scritte per i film “Il diario di Anna Frank”, “Lezioni di piano” o “I misteri del giardino di Compton House”, fino al “Libertango” di Astor Piazzolla.
Note affidate alla bravura di Federico Mondelci, capace con i suoi sax di stregare il pubblico con sonorità e intensità emotiva fuori dal comune, insieme ad un quintetto composto da alcuni dei migliori solisti quali Luca Marziali, Piero Binchi violino, Stefano Morgione viola, Alessandro Culiani violoncello, Massimo Di Moia contrabbasso.
“Ancora una volta – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Francesco Trasatti - la stagione concertistica si conferma un appuntamento di altissima qualità sia per il livello degli esecutori che delle proposte musicali. Un appuntamento consolidato che è un orgoglio per la città e che ogni volta è premiato da una costante e molto nutrita partecipazione di pubblico, in grado di apprezzare e attestare con estrema vicinanza il successo e la bontà degli ottimi concerti in cartellone”.
Prossimo appuntamento domenica 13 dicembre, alle ore 17.00, sempre alla Sala dei Ritratti con il concerto al pianoforte di Jonathan Fournel, primo Premio Gasglow 2015, che eseguirà brani di Bach, Chopin, Skrjabin, Debussy e Scubert. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico