Fermo, case vacanze e truffe Rinviati a giudizio altri tre imputati

Il tribunale di Fermo
FERMO - il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Fermo ha deciso di rinviare a giudizio con l'accusa di associazione a delinquere, truffa e falso, tre persone....

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FERMO - il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Fermo ha deciso di rinviare a giudizio con l'accusa di associazione a delinquere, truffa e falso, tre persone.


Sono L.A., moglie di Armando Bonfadelli e B.R., moglie di William Gabriele Sarocco e un altro individuo, C.P. Secondo l'accusa le due donne erano "addette al centralino", dovevano rispondere alle telefonate che arrivano per i falsi annunci di locazione e case vacanza che Bonfadelli e Co. avevano posto su Internet.



L'udienza è stata fissata per il 23 marzo 2016, davanti al collegio penale, in quella data il processo sarà riunito con il filone principale scaturito dall'indagine "Tutta Truffa"condotta dai carabinieri di Osimo e Numana, quello che vede alla sbarra con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falso e sostituzione di persona Armando Bonfadelli di Pedaso, William Gabriele Sarrocco di Torino, Matteo Davide Sarrocco, di Moncalieri, ma domiciliato a Marina d'Altidona.



I tre sono imputati per aver falsificato plurimi contratti di energia elettrica per conto di diverse società sparse in tutta Italia e per aver utilizzato le identità acquisite attraverso questa attività, per l'accensione di carte di credito ed utenze telefoniche prepagate all'insaputa dei titolari. In accordo tra loro avrebbero altresì inserito in diversi motori di ricerca falsi annunci di locazione di case vacanze ubicate in località turistiche balneari o sciistiche, al fine di intascare i versamenti delle caparre delle persone che interessate chiamavano e pensavano di parlare con operatori effettivamente impiegati nel settore turistico. Tantissime sono state le persone, da tutta Italia, che sono cadute nella rete dei truffatori e che loro malgrado hanno scoperto che le case vacanze non esistevano, che le caparre erano state incassate e che gli allacci elettrici promessi non sono stati mai attivati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico