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FERMO - La chiamano un’opera relazionale condivisa, realizzata già in diverse città che ora sbarca anche a Fermo. Si tratta di “Viva Vittoria”, e il 10 marzo 2024 colorerà con migliaia di coperte in maglia piazza del Popolo, per dire no alla violenza sulle donne. Un tessuto sarà fatto cucendo tra loro quattro quadrati 50x50 cm, realizzati da volontari e da chiunque voglia dare un proprio contributo per contrastare la violenza sulle donne. Le opere saranno poi vendute e il ricavato devoluto a quattro associazioni: Bet Ets onlus, Comunità Sant’Anna – comunità educativa per minori, On the road cooperativa sociale, Sagrini Onlus.
Il commento
«La forza del progetto – commenta l’assessore alle Pari Opportunità, Micol Lanzidei –, attuato per la prima volta a Brescia nel 2015, è il mettere insieme uomini e donne che creino insieme, e quindi si favoriscono le relazioni di comunità».
La caserma
«Ci sono – aggiunge l’assessore ai servizi sociali Mirco Giampieri – anche le sale rosa nel pronto soccorso e nella caserma dei carabinieri. Per questo progetto, con Claudio, abbiamo già iniziato a fare alcuni incontri nei centri sociali». Il Claudio di cui parla è Claudio Monterubbiano, presidente del centro sociale San Marco, al quale, ricorda, si è rivolta «Azzurra, nativa fermana, che ha visto Viva Vittoria a Milano, è venuta da me, mi ha detto se si poteva fare qualcosa del genere, ho contattato gli enti ed eccoci qua». Ieri mattina, con il lancio, di fatto, anche l’inizio un «bel viaggio». Così lo definisce la presidente dell’associazione Viva Vittoria, Cristina Begni che aggiunge: «Viva Vittoria si fa una sola volta, e non si ripete. Sarà un anno di preparazione molto bello con momenti gratificanti e più brutti. Quando il quadrato sarà realizzato, chi l’ha fatto potrà firmarlo, in vari modi, ma non è obbligatorio. La vera bellezza sarà la cucitura: i quattro pezzi insieme, quattro manualità diverse che si fondono in una sola». Non c’è limite alla creatività: basta avere lana, uncinetto, realizzare il quadrato e consegnarlo.
Il sostegno
A sostenere l’evento, ci sono Fondazione Conad e Conad Adriatico. «Da meno di un anno – commenta Maria Cristina Alfieri di Fondazione Conad – è nata la nostra fondazione, per dare uno strumento in più all’azione, che va avanti da 60 anni, delle nostre cooperative. Il progetto mette al centro la lotta contro la violenza di genere e il valore di comunità, e ci è piaciuto per questo. A livello locale aderiranno i soci Conad con punti di raccolta». Come lo spiega Lucia Grandoni, direttore sviluppo e gestione centri commerciali Conad Adriatico, Lucia Grandoni: «I 24 punti vendita si sono messi a disposizione dell’iniziativa. Noi vendiamo merci, è vero, ma anche valori, per questo vogliamo, anche con iniziative come queste, restituire qualcosa di quello che voi ci date». «Il problema c’è, è sociale, fortuna l’inasprimento delle norme di tutela. La partnership col privato (qui Conad) è importante» il commento di Maria Lina Vitturini, presidente della Cpo regionale. «Felice di aderire al progetto» il pensiero della presidente cpo provinciale, Francesca Palma, che ha donato borsa e maglietta di “Sulla strada del rispetto” alla presidente Begni. «Abbiamo subito detto sì, le donne non devono rimanere sole» chiude Elisa Bastarelli della Cpo comunale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico