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La tendenza
Un incremento significativo, per la sede universitaria di Fermo che Calcinaro definisce «un momento importante. Oggi (ieri per chi legge, ndr) dopo vari step siamo a presentare un percorso che è approdato a conclusione positiva». Un percorso che di fatto partirà a settembre. Un percorso, che il sindaco definisce virtuoso per «il mondo accademico, sia del Fermano che per quelli che vengono da fuori. L’importanza per la città è nell’indotto, e quando il corso di laurea sarà a regime avremo 50 studenti in più».
Le offerte
Crescono dunque i corsi di laurea della Politecnica nella regione, ma anche gli studenti a Fermo. Con riferimento al corrente anno accademico, Ingegneria triennale è passata da 93 a 112 (20 matricole), Ingegneria magistrale da 40 a 57, Scienze infermieristiche e ostetriche è a 25, con aumento degli iscritti all’Univpm del 7%. Dati generali a parte e tornando alla specialistica di Infermieristica, Grinta osserva come questo sia importante per due motivi. «Il primo - spiega – è che si rafforza il legame e l’interesse reciproco del territorio e dell’Università. E poi la professione infermieristica è tutt’altro che in crisi, è in crescita, perché diventa sempre più importante nella sanità». E il motivo lo spiega l’assessore Saltamartini: «Il futuro va nella direzione di avere l’infermiere di famiglia e di prossimità. Oggi la Politecnica aumenta l’offerta formativa, e noi abbiamo deciso di finanziare perché vogliamo avere un buon turnover e coprire le specializzazioni mancanti. La speranza è di formare studenti che poi restino nelle Marche».
Il futuro
E Silvestrini aggiunge anche che «le professioni infermieristiche sono in difficoltà per questioni economiche, non esistono domeniche o festivi e c’è il rischio che possano emigrare». Se Saltamartini annuncia che si chiederà al Governo, con risoluzione approvata all’unanimità in consiglio regionale, di superare il tetto di spesa per la sanità, Gregori guarda al futuro: «Magari potremmo portare nelle Marche, proprio a Fermo, un corso in Telemedicina e infermiere di comunità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico