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FERMO - Protestano gli infermieri dell’ospedale Murri. Stanchi di promesse non mantenute e di ritmi forsennati sono scesi in piazza ad Ancona. Alla manifestazione indetta dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, hanno partecipato in quattro. «Ma l’adesione è stata molto maggiore, solo che i colleghi non si sono potuti staccare dal lavoro per non creare un disservizio», dice Gianluca De Paolis, segretario facente funzione del Nursind di Fermo. Che descrive una situazione allo stremo, con «i colleghi di alcuni reparti che, da mesi, non vanno in ferie».
«Ho visto colleghi piangere perché non ne possono più.
A cui chiede «quali iniziative di competenza intenda assumere affinché la situazione emergenziale venga rapidamente superata, così da garantire il pieno esercizio del diritto primario alla salute a tutti i cittadini e le cittadine di Fermo e consentire a medici, infermieri e oss condizioni di lavoro più dignitose». Non si placa, intanto, lo scontro politico. Nell’arena, ieri, è entrato Fabrizio Cesetti. Per il quale «la giunta regionale dovrebbe chiedere ufficialmente al sindaco di Fermo l’immediata convocazione della Conferenza dei sindaci».
«È arrivato il momento – dice il consigliere dem – che la giunta venga a Fermo per spiegare quali siano le politiche sanitarie del governo regionale per la provincia di Fermo e cosa intenda fare per porre rimedio a un quadro che si fa giorno dopo giorno sempre più critico». «Continuare a nascondersi dietro la compiacenza del sindaco di Fermo, che ormai da tempo ha abdicato alle sue competenze, alle sue responsabilità e ai suoi doveri e lasciare in stato di abbandono la sanità fermana – prosegue Cesetti – non aiuterà a sanare la frattura sempre più evidente tra il nostro territorio e la Regione». Il Fermano, intanto, piange altre tre vittime del Covid: una 92enne di Fermo e un 80enne di Porto Sant’Elpidio, morti al Murri e una 83enne di Santa Vittoria in Matenano, deceduta in casa.
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