In crescita i rifugiati. Si mobilita il sistema dell’accoglienza nel Fermano: «Sì, adesso in tanti sono qui per restare»

Il 20 giugno è la Giornata mondiale dei profughi
FERMO - Cambia il sistema di accoglienza dei rifugiati nel Fermano. Da emergenziale diventa stanziale. Una sfida da raccogliere, perché l’Italia, e quindi anche la...

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FERMO - Cambia il sistema di accoglienza dei rifugiati nel Fermano. Da emergenziale diventa stanziale. Una sfida da raccogliere, perché l’Italia, e quindi anche la nostra provincia, sta diventando sempre più meta in cui restare. Non più solo una costa dove approdare e un Paese di passaggio, ma un posto dove stabilirsi e rifarsi una vita. Sono circa 2.700 gli extracomunitari che attualmente risiedono a Fermo, di cui circa 500 minorenni. Una comunità nella comunità.

 


L’obiettivo
«Stiamo creando una vera seconda accoglienza, con una vera integrazione», spiega Mirco Giampieri. L’assessore alle Politiche per l’immigrazione e l’integrazione sottolinea la necessità di mettere in campo «azioni per far sentire queste persone partecipi». Lo fa presentando la Giornata mondiale del rifugiato. Che cade il 20 giugno, ma che nel Fermano parte prima. Con una serie di iniziative diffuse nei Comuni interessati dai progetti Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), l’ex Sprar. Sono otto, tutti gestiti dalla cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res. Sei nel Fermano, due nell’Ascolano.


Il modello
«Un servizio che funziona», per il sindaco Paolo Calcinaro, «che si è evoluto verso un modello di accoglienza diffusa e che fa capire come anche una piccola città come Fermo è parte del mondo, che dove si creano emergenze dà il suo granello». Come per i sei afghani accolti in città e i 54 ucraini. Per questi ultimi, il Ministero dell’interno ha riconosciuto al Comune sedici posti Sai. Tornando alla Giornata mondiale del rifugiato, «voluta dalle Nazioni Unite per porre i riflettori su una fascia particolarmente vulnerabile di migranti forzati, il cui numero negli ultimi anni è raddoppiato», ricorda il responsabile dei progetti Sai, Alessandro Fulimeni, le iniziative partiranno giovedì 16 con il Torneo di calcetto Sai Media Valtenna al campo di Piane di Falerone. Si proseguirà venerdì 17 ad Altidona dove, alle 20, rifugiati e famiglie che li hanno accolti porteranno le loro testimonianze di solidarietà data e ricevuta. A seguire, dialogo con Sarita Fratini, scrittrice e attivista, sul tema “La rotta libica: il traffico di esseri umani e le nuove schiavitù” e proiezione del documentario “Safari Njema”.


Il fine settimana


Sabato 18 le manifestazioni si sposteranno al parco San Filippo di Porto Sant’Elpidio con “Game over the border - Racconti sulla rotta balcanica”. Alle 18 ci sarà una dimostrazione di cricket, alle 20 apericena pakistano con dj set, alle 21 proiezione del cortometraggio “Confine umanità. Storie di resistenza al confine dell’Europa”. A seguire incontro-dibattito con Paolo Pignocchi del Coordinamento Europa Amnesty di International Italia. Martedì 21 in piazza Gramsci a Magliano di Tenna si terrà la presentazione del libro “Naufragio Mediterraneo”. Poi apericena e proiezione del film “Open Arms”. Corposo il programma di Fermo. Lunedì 20 alle 18 nella sede di Famiglia Nuova partirà il corso di teatro in inglese per gli ospiti dei progetti Sai del Fermano. Venerdì 24 da Artasylum, in piazza del Popolo, ci sarà la presentazione del libro “Il gioco dell’oca”. Sabato 25 nell’Orto di Santa Caterina giochi da tavola con il game trainer Luigi Coccia. A giugno e luglio, inoltre, saranno organizzati laboratori a tema al centro estivo di Montepacini. Iniziative – spiega la referente Sai, Maria Jolanda Dezi – che danno il senso della nostra modalità di lavoro, molto ramificata e concepita come accoglienza territoriale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico