FERMO - Su mandato di arresto europeo, emesso dal Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura della Repubblica e della Squadra Mobile, è stato tratto in arresto, in...
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Ritrovo di pregiudicati, prostitute, drogati e ubriachi: chiuso un altro locale
L’attività di indagine posta in essere dalla Squadra Mobile di Teramo con il coordinamento della Procura teramana, aveva permesso di accertare che Anghel Valeriu era a capo di un sodalizio criminale transnazionale di matrice moldava, dedito allo sfruttamento della prostituzione. In particolare l’attività investigativa evidenziava che l’uomo, in concorso con la moglie Anghel Diana e con un altro uomo di nazionalità moldava, dal mese di maggio 2016, a Martinsicuro e nelle Marche, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, aveva, con violenza e minaccia, favorito e sfruttato la prostituzione di molte giovani connazionali sistemate in diversi appartamenti, il tutto dopo averle reclutate in patria e indotte a recarsi in Italia.
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Le indagini hanno evidenziato anche che le tre persone sotto indagine avevano fabbricato e poi consegnato ad alcune delle ragazze false carte di identità romene, al fine di mostrarle alle forze dell’ordine in caso di controlli. Si è accertato anche che il moldavo, unitamente ai complici, nel mese di dicembre 2016, dopo averle rintracciate, aveva minacciato e picchiato due delle prostitute moldave che erano riuscite a scappare e a rifugiarsi in un appartamento a Martinsicuro. Il tutto allo scopo di farsi consegnare quanto guadagnato dopo che avevano iniziato a prostituirsi in proprio, ma soprattutto, allo scopo di costringerle a tornare nuovamente a lavorare per conto loro. Nel frattempo si è anche anche accertato che i coniugi Anghel erano anche ricercati in ambito internazionale a seguito dell’emissione da parte del Tribunale di Chisinau (Moldavia) di un provvedimento di cattura per il reato di traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento della prostituzione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico