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«Sono stabili o quasi - riprendono anche i prezzi dei quadernoni che da 2 euro e 40 centesimi sono aumentati di 20 centesimi, per via dell’aumento della carta, così come per le fotocopie e gli album. Gli aumenti si sono visti dopo le ferie. A non essere aumentate sono state matite e penne. Sono magari più convenienti i pacchi di quaderni da 10 euro. Molte famiglie, se rientrano nel tetto Isee, possono poi farsi aiutare dai comuni per l’acquisto dei testi scolastici di medie e superiori. Diversi anche quelli che cercano il libro di seconda mano che magari ti permette di risparmiare essendo dell’anno prima.
«Rincari del 20%»
Alla cartolibreria Mappamondo di Marina di Altidona ci confermano che i rincari ci sono stati, a partire dal 20%, «ma anche del 22 e del 24%, dipende dal libro. Purtroppo sono tante le famiglie che si orientano all’usato. Quando vengono a comprare i libri per i figli, si lamentano tutti e per risparmiare evitano la rilegatura. Quest’anno si è lavorato la metà della metà. Non sono stati riscontrati aumenti per quello che concerne penne e matite. Ora sono arrivati prodotti nuovi che teniamo sempre agli stessi prezzi, considerando che affitti e bollette pesano anche sul portafoglio della spesa scolastica. Per quanto riguarda il materiale a corredo dei libri, facciamo lo sconto del 50% sugli zaini. È aumentato tutto, come il prezzo della carta che è quadruplicato, una risma di carta arriva a costare 4 euro».
«Vendite diminuite»
A Fermo, invece, alla cartolibreria Manciola, la titolare Maria Teresa Fioretti, parla di un settore che «negli ultimi anni ha visto vendite molto, molto diminuite, già da prima del Covid e che dopo è solo peggiorato. Abbiamo avvertito anche il calo delle nascite, quando le sezioni scolastiche, da due sono calate a una. Ora in molti si rivolgono ad Amazon e i libri se li fanno consegnare direttamente a casa. Poi ci sono i supermercati che applicano sconti del 10 o 15% convenienti per le famiglie che noi non potremmo fare. Da noi vengono i clienti affezionati».
Ma sui famigerati aumenti dei testi del 20%, rimarca che «la crescita dei costi non arriva a quei livelli. Di base i libri sono aumentati di un 5% e non tutti, dipende dalla casa editrice. Tra l’altro, si tratta di prezzi ministeriali, concordati con lo Stato ad inizio anno che non possono essere cambiati nell’anno in corso. I rincari dipendono dall’aumento dei trasporti e del carburante e dall’aumento della carta che dobbiamo importare. Tutti i fornitori vogliono vedere prima le richieste effettive perché a nessuno conviene fare magazzino». A Porto San Giorgio, infine, all’Ufficio scuola di Cristiana Cini, la titolare ammette: «Qualche rincaro c’è stato, ma non così esagerati. Colpa del costo delle stampe e dell’energia. Si parla di un 10 o 15% in più sui libri di testo. Si risparmia su zaini e astucci, qui i diari li passa la scuola. Libri di seconda mano? Noi indirizziamo al mercatino dell’usato a Fermo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico