Segnalazioni decisive, i cittadini importanti sentinelle delle sicurezza: furto sventato e pistola sequestrata

La pistola scacciacani sequestrata dalla polizia
FERMO -  Due casi risolti dalla polizia, che evidenziano il fondamentale contributo dei cittadini. In entrambe le situazioni capitate nelle ultime 48 ore, infatti,...

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FERMO -  Due casi risolti dalla polizia, che evidenziano il fondamentale contributo dei cittadini. In entrambe le situazioni capitate nelle ultime 48 ore, infatti, determinante è stata la segnalazione arrivata da “sentinelle” sul territorio, che non hanno esitato a chiamare le forze dell’ordine, notando situazioni sospette.


 
Il primo caso alle 4 del mattino, nel centro di Fermo, quando un giovane, mentre fumava in terrazzo, ha avvistato un ragazzo, apparentemente magrebino, che tentava di aprire le portiere delle auto parcheggiate sotto casa. Ha chiamato il numero dell’emergenza ed è rimasto in contatto con l’equipaggio della Volante fino all’arrivo sul posto della pattuglia. L’uomo si è dileguato a piedi all’arrivo della polizia ed ha fatto perdere le tracce. Nell’auto mirata dal malvivente c’erano alcuni oggetti, tra cui una borsa porta computer. Provvidenziale anche la vista di un altro testimone, che dalla finestra di casa ha notato due giovani che stazionavano da tempo nei paraggi. Uno dei due ha aperto il bagagliaio ed ha mostrato all’amico una pistola, scarrellando un paio di volte. Pochi minuti dopo è arrivata la segnalazione in Questura, ma all’arrivo dei poliziotti, della coppia non c’era più traccia.


Il personale della Squadra Mobile si è messo alla ricerca dell’auto, pur avendo solo indicazioni abbastanza generiche. Le telecamere di videosorveglianza hanno però fornito un aiuto decisivo per individuare veicoli e relativo proprietario. Gli investigatori lo hanno così raggiunto e hanno in effetti trovato nel portabagagli la pistola, una scacciacani senza munizioni. Il prescritto tappo rosso era stato colorato di nero con un pennarello. Il proprietario, poi denunciato all’autorità giudiziaria, ha ammesso di aver modificato l’arma, che è stata sequestrata.


La polizia ricorda infatti che il porto non motivato di strumenti in metallo riproducenti armi, o gli strumenti di segnalazione acustica che esplodono a salve, se sprovvisti del tappo rosso o modificati, come nel caso accaduto ieri, costituiscono reato. Si rischia l’arresto fino a 18 mesi ed un’ammenda che può toccare i 20.000 euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico