FERMO - Sarà che fare impresa mantiene giovani, domani un giovane di 90 anni festeggia il suo compleanno. Si chiama Romano Giordani, è il fondatore della Conceria...
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E già questo è tutto un dire. Una dimostrazione di magnanimità, sensibilità, scrupolo, acume, capacità imprenditoriale. Caratteristiche che non sempre vanno a braccetto, nel caso di Romano sì. Sarà per questo che la sua impresa è diventata quel che è diventata, impiega persone che hanno trascorso anche 30 o 40 anni al suo fianco.
C’è un collaboratore, venditore, magazziniere e amico che ha passato più di 50 di anni nella conceria fondata nel 1953 dal presidente che domani spegne 90 candeline. La sua attività, leader in Europa nella vendita di fodere per calzature, muove i primi passi nel secondo dopoguerra, alla vigilia del boom economico, a Torre San Patrizio, con il commercio di fodere naturali acquistate negli allora unici distretti conciari nazionali: quello milanese, quello veronese-vicentino e quello campano. Romano è stato anche maestro e sindaco a Torre San Patrizio, dove è nato.
Il trasloco
E da questo paese, che oggi conta duemila abitanti, è partito in bicicletta nei primi anni ’50, senza una lira. Ha cominciato consegnando un mazzo di pelli a ogni produttore della zona, raggranellava un centesimo a consegna. Il suo fiuto imprenditoriale e la sua tenacia hanno fatto scuola. Nei primi anni ‘60 l’azienda da Torre San Patrizio si trasferisce a Montegranaro, nel cuore del distretto calzaturiero fermano, e lì rimane un trentennio, fino ai primi anni ‘90.
Il periodo
Sulla scia del travolgente boom economico inizia la vera crescita e la seconda metà degli anni ’80 segna l’ingresso in azienda di Mario e Donatella, i figli, che proseguono la tradizione di famiglia, oggi anche con il più grande dei nipoti, Leonardo. Nel 1992 c’è il trasferimento della sede a Civitanova. Bisogna rendersi conto di un fatto: chi aveva 10 o 15 anni durante la seconda guerra mondiale non s’impressiona oggi per gli scossoni della finanza, per la globalizzazione, per la crisi prolungata. Quindi il 2008 non segna la fine, anzi. Dal 2012, sulla scorta della consolidata crescita dimensionale e del rafforzamento patrimoniale, l’impresa introduce gradatamente variazioni sul tema in termini di proposte. Affianca tradizione e innovazione.
La tendenza
Oggi, a dispetto dell’area di crisi complessa, Conceria Tirrena presenta ricavi che si attestano stabilmente intorno ai 40 milioni di euro, il 35% destinati al segmento export ed è il principale operatore, puramente commerciale, nel mercato europeo delle fodere per calzature. In questa storia di successo non può non entrarci il rapporto che si è venuto a creare nei decenni tra imprenditore e dipendenti. Uomini e donne che oggi si vedono comparire mille e tremila euro in busta, in base alla loro fedeltà al lavoro. Entrate non preventivate né scontate, belle sorprese. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico