FERMO - Scarpe e cappelli prodotti con il grano iervicella hanno favorevolmente impressionato il Governo italiano. Il progetto “cum grano salis” è stato, presentato...
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Il progetto, che come noto prevede la realizzazione di calzature e copricapo con l’utilizzo di un grano autoctono, consentendo in questo modo una sinergia fra comparti produttivi con futuri riflessi anche nel campo turistico, è stato particolarmente apprezzato dal vice Ministro che ne ha sottolineato l’originalità, ammirando con curiosità, fra l’altro, i dettagli delle scarpe realizzate.
“L’onorevole Castiglione, che ringraziamo per averci ricevuto – ha dichiarato il presidente Santori - ha compreso la particolarità di questo progetto anche alla luce del fatto che esso nasce in un distretto storicamente vocato alla manifattura e che ha sempre saputo coniugare la manualità con le risorse naturali del territorio. Queste sono le nostre peculiarità e da queste riusciremo a far risalire la nostra economia, non è necessario inventarsi nulla”.
Santori ha descritto al sottosegretario il territorio del Fermano, la sua storia e le sue tradizioni, ha illustrato le caratteristiche e le articolazioni produttive del distretto Fermano-Maceratese, oltre naturalmente alla varie fasi del progetto e le sue finalità.
“Il vice Ministro Castiglione non ha escluso di poter dare visibilità a questo progetto anche nell’ambito dell’imminente Expo – ha proseguito Santori – questo costituirebbe per il nostro territorio una vetrina di indiscusso valore promozionale. Dei dettagli parleremo in un altro incontro che avverrà nei prossimi giorni”.
All’incontro ha partecipato anche Giulio Cruciani, imprenditore fermano del settore agroalimentare e presidente del Rotary Alto Fermano Monti Sibillini a testimonianza del fatto che il progetto ha un alto valore anche in termini di cooperazione internazionale. Fra i prossimi impegni di Confindustria Fermo, che sposano il tema dell’Expo sulla nutrizione, c’è anche quello di organizzare, nei prossimi mesi, un viaggio studio per giovani studenti africani che alla sezione agraria dell’Itis Montani potranno apprendere la coltivazione del grano iervicella, la lavorazione dei cappelli e delle calzature: insegnamenti che avranno la possibilità di trasferire anche nel loro paese d’origine.
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Corriere Adriatico