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FERMO - Per ora l’autunno è caldo, le giornate sono ancora abbastanza lunghe. Se per il momento per le parrocchie l’aumento dei costi delle bollette non pesa moltissimo, visto che si sta venendo fuori dal periodo estivo, le prospettive per i prossimi settimane e mesi, sono incerte. Difficile dire, al momento, quanto problematica sia la situazione per i parroci, e il dato che emerge è anche quello delle offerte. Cali fisiologici dovuti anche al Covid, che ha tenuto distanti i fedeli a lungo, e che in parte ancora non tornano; a questo vanno anche aggiunge le difficoltà crescenti per le famiglie, dovute, proprio ai costi delle bollette.
La strategia
In alcune zone d’Italia, le parrocchie già stanno chiedendo aiuto alle diocesi e, al termine della riunione della presidenza della Cei, riunita a Matera in occasione del congresso eucaristico nazionale, la stessa Cei ha annunciato l’istituzione di un fondo di 10 milioni da destinare alle singole diocesi. «In questo particolare frangente storico – scrive la Cei in una nota – è stata approvata la creazione di un fondo di 10 milioni a sostegno delle diocesi per contrastare l’aumento dei costi dell’energia. La somma sarà assegnata alle singole diocesi secondo il metodo di ripartizione dell’otto per mille». Nel mentre i parroci vanno avanti, giorno dopo giorno, e domenica dopo domenica. È c’è chi, almeno in parte, si è già da tempo organizzato. È il caso di don Pietro Gervasio, parroco di Gesù Redentore a Porto San Giorgio, che dice: «Noi per fortuna abbiamo il fotovoltaico, per cui l’aumento delle bollette per la chiesa è un po’ più contenuto, poi si vedrà per il futuro».
I ragazzi
Nella sua parrocchia c’è il centro ricreativo don Bosco, che potrebbe essere a rischio. «Il problema – spiega don Pietro Gervasio – è sempre quello se tenere aperto o no.
Il passato
Prima le chiese erano piene, poi il distanziamento con al massimo 200 persone, e poi, finita l’emergenza, non tutti i fedeli che andavano a messa o che prima frequentavano la chiesa, hanno ripreso. «La crisi qui si sente – riferisce don Salvatore Sica, parroco di Sant’Antonio a Fermo – le famiglie sono più prudenti nel contribuire. E questo aspetto legato alle offerte è dovuto anche al dopo Covid, non tutti i fedeli sono ancora tornati in chiesa. Però in parrocchia sono sempre generosi tutti, anche se andando avanti non basterà. Serve un aiuto anche dai governanti che dovranno difenderci da questa crisi». Bollette alte anche alla parrocchia di Santa Caterina a Fermo. «Come tutti – commenta il parroco, don Sergio Copponi – cercheremo di sopperire, e ci affidiamo e confidiamo nella generosità del popolo di Dio. Al momento grossi problemi non ce ne sono, ma attendiamo il primo bilancio del nuovo centro parrocchiale inaugurato un anno da, per vedere quanto potrà incidere».
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Corriere Adriatico