Dagli asili all’ateneo, nasce il maxi report sull’apprendimento: 350 le realtà geolocalizzate a Fermo

Un momento dell'iniziativa
FERMO - Un report, con la mappatura dei luoghi dell’apprendimento, per Fermo learning city Unesco. E dopo averlo presentato, Francesco Trasatti, presidente del consiglio...

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FERMO - Un report, con la mappatura dei luoghi dell’apprendimento, per Fermo learning city Unesco. E dopo averlo presentato, Francesco Trasatti, presidente del consiglio comunale con delega specifica, ha annunciato che è già pronto il decreto con cui la guida verrà presto affidata all’assessore alla Cultura, Micol Lanzidei, dopo il passaggio nel prossimo consiglio comunale.

 

«Siamo stati – ha ricordato il sindaco Paolo Calcinaro alla presentazione del report – tra i primi a diventare città dell’apprendimento. Non si pensi, però, che sia una qualifica che si ottiene una tantum, ma si deve confermare periodicamente, anche con report come questo».


Una volta conquistato l’ingresso tra le learning cities, bisogna quindi guadagnarsi anche la permanenza. «Abbiamo – ha proseguito Calcinaro – messo a sistema tutto, per avere un quadro complessivo a disposizione della cittadinanza». Mappare le realtà dell’apprendimento non è stato facile, e a occuparsene è stata l’architetto Olinda Curia per “In3cci educativi”, su progetto dell’associazione “Fermo città dell’apprendimento Ets”, del Comune di Fermo, dell’Ambito XIX, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. «Abbiamo – ha spiegato Curia – indagato tutto l’apprendimento formale e non formale, ovvero da un lato quello relativo all’istruzione tradizionale che alla fine dà un diploma, dall’altro quello delle associazioni di volontariato». Sono state 350 quelle elencate solo su Fermo, poi contattate con email, telefonate, con un questionario a cui le associazioni sono state invitate a rispondere.

«È servito – ha evidenziato – a creare la base per la mappatura». Con le risposte è stato creato un database. Con tanto di mappatura geolocalizzata di ciascuna di queste realtà, poi inserita nel sito Visit Fermo, nel quale si può cercare la realtà di cui si ha bisogno tramite gli opportuni filtri. Tra le 350 alcune non sono state mappate, altre realtà non ci sono più, e quindi, l’attuale mappatura conta 67 realtà per l’apprendimento formale e 133 per quello non formale. «Vorrei sottolineare – ha detto Trasatti – che con quest’operazione per la prima volta sono insieme realtà finora appartenenti alle banche dati dei singoli assessorati. Un primo lavoro comune sull’associazionismo e sulla formazione, una mappa che può essere estendibile: siamo partiti da Fermo, ma come learning city nel territorio possiamo liberamente estenderle».


«Un associazionismo – ha rilevato Carlo Nofri, che in questi anni ha guidato la progettualità insieme a Trasatti – molto dinamico. Molti progetti si sono sviluppati, altri sono nati direttamente sotto l’ombrello delle learning cities, il cui scopo è creare e favorire un apprendimento inclusivo ed equo, democratico, sostenibile». Tra i progetti, il festival della scrittura manuale, o la visita degli olandesi a Tipicità che stanno vivendo un’esperienza analoga a quella fermana. «Torneranno da 10 paesi diversi» l’annuncio di Nofri per la prossima estate. Quanto al cambio della guardia, anche dell’associazione, come da statuto, Trasatti ha precisato che «è stata fatta per poter avere più risorse e personale. Abbiamo ritenuto di incardinare il tutto nell’assessorato perché ha una struttura migliore rispetto a quella della presidenza del consiglio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico