Fermo,in bici alticcio: gli ritirano subito la patente ma il giudide gli dà ragione

Il tribunale di Fermo
FERMO - «La pubblica amministrazione non finisce mai di stupire. Spesso non si occupa delle gravi emergenze nazionali, ma colpisce i singoli cittadini con provvedimenti...

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FERMO - «La pubblica amministrazione non finisce mai di stupire. Spesso non si occupa delle gravi emergenze nazionali, ma colpisce i singoli cittadini con provvedimenti vessatori ingiusti e ridicoli» E’ quanto scrive in una nota l’avvocato Sandro Giustozzi che aggiunge: «A un cittadino di Corridonia è capitata una disavventura. Nella scorsa estate stava trascorrendo qualche giorno di ferie a Porto Sant’Elpidio ed era solito fare lunghe passeggiate con la biciclette utilizzando la pista ciclabile delimitata da massicci cordoli di cemento. Mentre pedalava un pedone attraversava la pista ciclabile mentre il ragazzo sopraggiungeva. Sono intervenute le forze dell’ordine e il rapporto è stato trasmesso alla prefettura. Il ragazzo aveva bevuto un goccio di troppo ed è stato trovato positivo all’alcol test. Immediatamente è scattata da parte della prefettura l’immediata sospensione della patente di guida dell’auto per 8 mesi».

«Il ragazzo che lavora come operaio, avendo necessità di usare la macchina - prosegue- si è rivolto a noi che abbiamo impugnato l’ordinanza davanti al Giudice di Pace di Fermo».

«Il Prefetto, inoltre, ha imposto al ciclista di sottoporsi a visita medica - aggiunge - e ha anche disposto la revisione della patente. Nonostante il ricorso, la Prefettura non ha attuato la dovuta autotutela e il Giudice di Pace con sentenza emessa l’altro ieri ha annullato l’ordinanza prefettizia restituendo la patente al giovane operaio. Nel corso del processo sono stati ascoltati anche i carabinieri che hanno correttamente svolto il loro lavoro. Recentissime sentenze delle Cassazione hanno confermato la totale e palese infondatezza dell’operato della prefettura che non ha preso in considerazione tali pronunce. Infatti, il Giudice ha anche posto a carico della prefettura le spese di lite. È ora che l’apparato amministrativo cessi di vessare le persone utilizzando in modo migliore i soldi pubblici. In ogni caso l’attuale macchina amministrativa da Roma alle periferie è inceppata e va rifondata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico