Ricatto hard da trentacinquemila euro «Paga o dico a tua moglie dell'amante»

Ricatto hard da trentacinquemila euro «Paga o dico a tua moglie dell'amante»
FERMO - Trentacinquemila euro per non far sapere alla moglie della sua relazione extraconiugale. È quanto avrebbe chiesto un argentino ai due amanti per tenere la bocca...

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FERMO - Trentacinquemila euro per non far sapere alla moglie della sua relazione extraconiugale. È quanto avrebbe chiesto un argentino ai due amanti per tenere la bocca chiusa. Ma quella richiesta, ieri, gli è costata la condanna a due anni e sei mesi di reclusione (oltre a dover pagare settemila euro di risarcimento alla giovane).

La vicenda risale al 2013 quando nel mirino dell’argentino finirono un imprenditore quarantenne del Fermano, sposato e titolare di un’avviata azienda, e la sua dipendente, all’epoca venticinquenne. I due avevano avuto una relazione sentimentale clandestina e un giorno la ragazza, confidandosi con quello che riteneva essere suo amico, Alejandro Adrian Granollers, oggi trentacinquenne, gli aveva raccontato della relazione. 

L’amico, però, aveva registrato tutta la conversazione e, forte di quella, si era presentato direttamente nell’azienda dell’imprenditore per fare la richiesta estorsiva. L’argentino poi, in base a quanto ricostruito dalla procura, avrebbe più volte contattato l’imprenditore anche tramite Facebook per chiedere il pagamento dei 35.000 euro. Granollers si sarebbe rivolto anche alla giovane di Corridonia per far riferire all’amante la richiesta, senza però ottenere neppure un centesimo perché l’imprenditore, d’accordo con la giovane amante, aveva deciso di rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine. A distanza di qualche settimana dalla prima richiesta estorsiva l’argentino aveva contattato la giovane chiedendole di incontrarsi per chiarire alcune questioni. 
I due si erano dati appuntamento in un locale pubblico di Corridonia dove avevano iniziato a parlare. Credendo che la venticinquenne stesse registrando Grenollers l’aveva afferrata per un braccio, strattonandola per cercare di sottrarle il telefono cellulare, ma senza riuscirci. Le urla della giovane, infatti, avevano richiamato l’attenzione dei dipendenti del locale che erano immediatamente intervenuti in suo soccorso. Vista la reazione l’argentino si era allontanato a mani vuote. Era stato questo episodio a spingere la coppia a rivolgersi alle forze dell’ordine per porre fine all’incubo. 


A quel punto partirono le indagini coordinate dalla procura di Fermo. Il pubblico ministero individuò in Alejandro Adrian Granollers l’autore dei fatti, contestandogli i reati di tentata estorsione, tentata rapina e lesioni (la giovane aveva infatti riportato delle escoriazioni su un braccio). La vicenda finì inizialmente all’attenzione del Gup del Tribunale di Fermo, Marcello Caporale, e del sostituto procuratore Alessandro Piscitelli, ma il giudice rimise gli atti al Tribunale di Macerata per competenza territoriale. Ieri la discussione davanti al giudice Claudio Bonifazi e al pubblico ministero Lorenzo Pacini. Il Pm aveva chiesto la condanna a due anni e otto mesi di reclusione, il giudice ha disposto la pena di due anni e sei mesi. L’imputato è difeso dall’avvocato Luisa Di Ruscio, mentre la giovane è parte civile con l’avvocato Pietro Siciliano. L’imprenditore ha invece deciso di non costituirsi parte civile. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico