Vacanza da incubo in Kenya: resort in fiamme, comitiva fermana in salvo

Vacanza da incubo in Kenya: resort in fiamme, comitiva fermana in salvo
PORTO SAN GIORGIO - Paura in Kenya per una comitiva del Fermano che alloggia in un resort semidistrutto da un incendio. In tutto 16 persone, per lo più di Porto San Giorgio...

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PORTO SAN GIORGIO - Paura in Kenya per una comitiva del Fermano che alloggia in un resort semidistrutto da un incendio. In tutto 16 persone, per lo più di Porto San Giorgio e Fermo, per una vacanza organizzata dall’agenzia sangiorgese Vela Azzurra di Betty Squadroni. Per fortuna nessun problema per la comitiva anche perché, al momento del rogo, in 15 su 16 erano impegnati in un safari e sarebbero rientrati al resort fra la serata di ieri e oggi. Il rogo è stato devastante e si è sviluppato a Watamu, lungo una delle spiagge del Kenya frequentate dai turisti italiani. Il fuoco al Barracuda Inn, molto gettonato e apprezzato dai visitatori.

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La ricostruzione

Tutti i turisti sono fuggiti in tempo, cercando però, laddove fosse possibile, di recuperare i loro oggetti, soprattutto abbigliamento e documenti lasciati negli alloggi. Per questo motivo due turiste italiane – entrambe alloggiate nel resort – sono rimaste intossicate e sono state ricoverate al District Hospital di Malindi: le loro condizioni non sono preoccupanti. In zona si trovano attualmente migliaia di italiani: è un periodo dell’anno in cui la vacanza in Kenya va per la maggiore e permette di abbinare la vita in spiaggia ai safari. Il villaggio turistico è stato gravemente lesionato dall’incendio mentre le fiamme hanno provocato danni anche ad altre strutture. Fra queste il vicino ristorante Mapango, che si trova all’interno del Lily Palm Resort. Lo riporta il portale in lingua italiana Malindikenya.net, il quale spiega anche che alcuni fra i turisti che erano ospitati al Barracuda hanno subito trovato ospitalità in altri hotel gestiti da connazionali che si trovano nella stessa zona. Lo staff delle strutture alberghiere ha cercato all’inizio di domare le fiamme, mentre la polizia, che è stata allertata dall’assistente consolare Marco Cavalli, è entrata in azione anche per fermare azioni di sciacallaggio.

I contatti

L’Ambasciata d’Italia a Nairobi, attraverso il consolato onorario di Malindi e in coordinamento con l’Unità di Crisi della Farnesina, ha seguito l’evolversi della situazione e informato i famigliari dei turisti in apprensione dopo le prime notizie sul rogo. L’incendio, secondo quanto testimoniato dalla stessa Squadroni, si è sviluppato fuori dal resort, poi il vento molto forte ha fatto arrivare le fiamme all’interno del villaggio turistico. L’unico componente della comitiva fermana che non era al safari si trovava comunque in una zona che è stata intaccata soltanto parzialmente dal fuoco.

Gli aiuti

«Comunque in questi casi - rimarca Squadroni, molto nota e apprezzata per il suo lavoro in questo settore - avere la guida sul posto è sicuramente molto utile. La comitiva partita dal Fermano è eterogenea e fra loro c’è anche un ragazzo di 18 anni al quale è stato appunto regalato il viaggio per il compleanno. Ci sono poi una coppia in viaggio di nozze e un gruppo di persone appassionate di viaggi e molto affiatate fra loro. Si tratta di gente abituata a viaggiare, e anche per questo tutti avevano i documenti con loro».

L’appuntamento

Tra l’altro, come ricorda la stessa titolare dell’agenzia di viaggio e come avevamo riportato nei giorni scorsi, fra gli scopi della trasferta africana non c’è solo quello del divertimento. Una società di Pedaso ha organizzato una raccolta di quaderni, penne e altro materiale scolastico da donare alla Firmum school Majengo, fondata da Bruno Donzelli più di 30 anni fa e che in Kenya si occupa degli ultimi, i bambini che vedono disconosciuto il loro diritto di crescere. La Firmum school, anno dopo anno, ha saputo costruirsi uno spazio tutto suo in Africa e gli organizzatori si sono mobilitati per la raccolta del materiale scolastico ma anche di fondi da portare ai bambini. «Tra l’altro - chiosa Squadroni - avevamo in programma di effettuare la trasferta per la donazione nella giornata di venerdì (domani, ndr) e, almeno finora, non ci sono particolari ostacoli per poterlo fare».

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Corriere Adriatico