Aule luminose e maxi auditorium, Fermo batte il Covid e riparte del polo scolastico per le medie

Aule luminose e maxi auditorium, Fermo batte il Covid e riparte del polo scolastico per le medie
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FERMO - Stanze grandi e luminose. Per terra, ancora i segni dei lavori da ultimare. Il bianco è dappertutto: sulle pareti, ai pavimenti, negli infissi. Il colore lo porteranno le scuole, quando traslocheranno. Il polo di via Salvo D’Acquisto è quasi pronto ad accoglierle. Il 9 dicembre, per il taglio del nastro, ci sarà anche il commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini. Le nuove medie Betti e Fracassetti sono realtà. Il trasloco avverrà nel ponte dell’Immacolata. Arriveranno banchi, sedie, cattedre e tutto il resto. Perché gli arredi, l’ordinanza 14 del 2017, quella che, oltre al polo, ha finanziato la nuova scuola media di Falerone, inaugurata a metà settembre, e i laboratori dell’Iti, che dovrebbero essere pronti per l’inizio del prossimo anno, non li comprendeva.

«Con il Covid, le scuole dispongono di fondi da utilizzare anche per questo. Una si è già mossa», dice Paolo Calcinaro. Il sindaco guida la visita al polo, l’opera attesa da quattro anni, anche se per costruirla n’è bastato uno e mezzo. Fa da Cicerone tra le stanze che ha visitato anche nei giorni scorsi: «Lì ci sono le aule, là le segreterie. Questi sono i laboratori, quella è la palestra». La palestra ha il pavimento azzurro. È comune per le due scuole. Quando saranno chiuse, potranno usarla le società sportive della città.

«Ci sono quattro gruppi spogliatoio. Che le docce fossero separate da un muretto, era già previsto da prima del Covid», spiega Calcinaro. L’auditorium, per adesso, è l’unica stanza arredata. I soldi per i sedili arancioni e il lungo tavolo bianco ce li ha messi il Comune. Ci si potrà stare in 180, quando il Covid lo permetterà. Come la palestra, anche l’aula magna, oltre che delle scuole, sarà a disposizione della città. La mensa, presente nel progetto iniziale, non ci sarà, visto che gli studenti non fanno il tempo pieno.

Dallo stanzone sono stati ricavati due laboratori per le lezioni di musica. Tutte le aule hanno l’aria condizionata, connessione a internet e sono predisposte per le lavagne interattive. L’illuminazione è a soffitto, il riscaldamento a pavimento. Di classe antisismica 4, il polo si estende su circa cinquemila metri quadrati di superficie. La struttura è di acciaio, pannelli in fibra di cemento e rivestimento ignifugo. Circa seicento gli studenti che, tra una decina di giorni, varcheranno il cancello dei plessi, indipendenti tra loro, ma collegati.

Ringrazia professori, alunni e famiglie «che hanno dovuto attendere», Calcinaro. «Non so se sia mai successo – fa – che Fermo abbia avuto un investimento comunale di nove milioni». Perché, alla fine, tanto è costato il nuovo polo. Compresi i 130mila euro versati dal Comune alla Provincia per comprare l’area su cui è stato costruito. E compresi i 350mila per il sovrappasso pedonale che collegherà il piazzale della palestra dell’Ipsia con quello davanti alla sede dell’istituto professionale, passato ieri in Consiglio nella manovra di bilancio.

Ancora da sciogliere il nodo viabilità. I prossimi giorni saranno usati per trovare la quadra alla riorganizzazione dei trasporti. Quello che si sa è che i ragazzi entreranno a scaglioni, per evitare di congestionare il traffico. Per ora, si parla di quasi tre pulmini al completo, con poco meno di 150 studenti. A quelli che già li usavano, per ora se ne sono aggiunti altri tredici che «in gran parte saranno riassorbiti dalle corse precedenti».
 

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Corriere Adriatico