Palio dell’Assunta, si parte con l’investitura dei priori e la nomina dei gonfalonieri

LA RIEVOCAZIONE
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FERMO - Cavalcata dell’Assunta, il 28 maggio ci sarà la nomina dei gonfalonieri e l’investitura dei priori. «Un momento di partenza – commenta il sindaco Paolo Calcinaro - per tutta la rievocazione, una grande festa per le contrade, che iniziano a immergersi nel percorso fino alla rievocazione». Gli fa eco il regista Adolfo Leoni che puntualizza come «con la cavalcata ricolleghiamo i fili storici».

 

A cominciare dal luogo dove è stato presentato alla stampa l’evento di domenica, in pinacoteca sotto la pala del Lanfranco, che originariamente si trovava al centro della chiesa di San Filippo Neri, con il Rubens che era solo alla sua destra. «La discesa dello spirito santo – dice – raffigurata nella tela è il fil rouge. Investitura e nomina dei priori la facciamo proprio nel giorno di Pentecoste». Un evento che per Leoni unisce spettacolo, racconto storico e festa: proprio una grande festa sarà l’evento della prossima domenica. A partire dalle 20,30 si chiuderanno le porte di palazzo dei Priori, quindi alle 20,45 inizierà l’evento con le contrade che passeranno festose per piazza del Popolo, quindi i priori e il podestà che in pompa magna uscendo dal palazzo del potere, andranno in duomo passando per via Mazzini e poi per il Girfalco. A quel punto la seconda fase, la nomina dei gonfalonieri, e le tre chiavi con la cassa, antica, ancora custodita nella sala del Mappamondo. Nomina, vestizione e investitura dei priori i tre momenti. Quindi rientro in piazza, che attende i priori che torneranno a chiudersi nel palazzo dove governano. Una simbologia aderente alla storia, così era, come ha ricordato il vicepresidente della Cavalcata Andrea Monteriù. «Sono percorsi – ha aggiunto l’altro vicepresidente Roberto Montelpare – che si intraprendono per riscoprire tradizioni e dare conto del lavoro delle contrade». Aspettando luglio, con la cerimonia dell’arrivo del palio alla quale parteciperanno anche Monterubbiano, e poi Francavilla D’Ete e Morignano di Petritoli, queste ultime due dopo aver ritrovato lo stendardino storico con il quale si andava a rendere omaggio al vescovo di Fermo. 

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Corriere Adriatico