OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FERMO Erano emozionati e felici allo stesso tempo, i 111 alunni, provenienti dalle scuole di 40 Comuni delle province di Ancona, Ascoli, Fermo, Macerata e Teramo, premiati con la Pagella d’Oro. Il riconoscimento, organizzato da Carifermo e Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, ieri al teatro dell’Aquila gremito di studenti, docenti e famiglie, che hanno ascoltato la lectio “Ritorniamo a immaginare il futuro” di Francesco Maria Chelli, ordinario di Statistica economica alla Politecnica.
«Oggi (ieri per chi legge, ndr) – il commento di Carifermo – festeggiamo le giovani generazioni, esempio e stimolo anche per noi adulti». E il presidente della Fondazione, Giorgio Girotti Pucci, ha evidenziato come la Pagella d’Oro «è un traguardo intermedio, il percorso di crescita va avanti, certi che lo continuerete con tenacia, orgoglio e passione per raggiungere gli obiettivi personali».
La prospettiva
Uno sguardo al futuro che si inizia a costruire in questi anni, e l’augurio di Chelli ai ragazzi è che «vi possiate innamorare della scuola ma soprattutto che possiate sempre essere grati ai vostri professori che avranno, come vi accorgerete nel corso degli anni, un’influenza importante».
Il presidente dell’Istat facente funzioni ha sottolineato che «il 48% non ha paura del futuro, anzi ne è affascinato, per il 28,7% il futuro fa paura e il 22,5% non ci pensa. Differenza tra maschi e femmine italiani e stranieri. I maschi sono più affascinati del futuro rispetto alle ragazze». Ma sono tanti i giovani che vorrebbero vivere all’estero: il 43%, riferito agli alunni delle secondarie, che diventa 59% nel caso di stranieri. E su tutti il 42,5% sceglierebbe gli Stati Uniti. Cervelli in fuga? Chelli sottolinea che ci sono statistiche anche «per chi vuole rientrare. L’Italia piace, è un posto ambito per la formazione, però conosco tante persone e ho amici all’estero che testimoniano come le possibilità e le condizioni che ci sono a 35-40 anni noi non le abbiamo». E sul fronte dell’istruzione? «Le Marche – ha sottolineato Chelli – sono messe meglio dal punto di vista dell’abbandono scolastico. Il tasso è nettamente inferiore alla media nazionale, che parla di un 11,5%».
La scelta
Per abbandono ha rilevato Chelli, «si tratta di coloro che non completano il ciclo di formazione e sono una perdita per tutta la società». Tra le cause dell’abbandono il background familiare e il 24% di quelli che lasciano hanno un genitore con la licenza media. Più bassa la percentuale di chi abbandona con familiari laureati o diplomati. «Da quando ho l’incarico con l’Istat – ha chiuso Chelli – ho incontrato moltissimi ragazzi. La scuola è ancora un ascensore sociale».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico