OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FERMO - «Il nuovo piano regionale sulla sanità tiene conto delle problematiche relative ai territori»: così il direttore dell’Area vasta 4, Roberto Grinta, ieri a margine del convegno a Fermo in occasione della Giornata mondiale del diabete. Ma qualunque azione non può essere fatta nell’immediato: bisognerà attendere l’operato degli enti superiori. «Aspettiamo – ha spiegato – la legge finanziaria, per capire le risorse che arriveranno, e poi si potrà comprendere meglio come andare a operare».
Le cifre
Il che vuol dire quante nuove assunzioni ci saranno, ma ha spiegato che «per il 2023 il turnover è assicurato, il piano occupazionale prevede ulteriori persone impiegate, ci saranno più infermieri e Oss».
Gli ultimi, lo ricordiamo, la scorsa settimana, con la presentazione di quelli relativi all’area della prevenzione, della diagnostica per immagini, patologia clinica e medicina trasfusionale, e riabilitazione. Nel prossimo futuro, quando ci saranno le nuove aziende, il contatto con l’autorità sanitaria superiore sarà diretto. «I direttori generali delle aziende sanitarie – ha puntualizzato – dialogheranno direttamente con il Dipartimento, quindi con l’Agenzia sanitaria regionale. A loro noi direttori riporteremo le problematiche e le osservazioni, che poi finiranno nella discussione della regione». Ma i sindacati avevano osservato anche dubbi sulla premialità, dicendo che non l’avevano vista, se non nel 2020, con tutte le spese fatte per la sanità privata. E qui il direttore Grinta, non potrà fare più di tanto. «Fanno bene – dice – a portare avanti questa battaglia, questo sistema non sarà più territoriale, con la nuova riforma socio sanitaria».
Gli spiragli
Riforma che secondo lui porterà una maggiore equità e uniformità ai territori. Gli utenti quindi dovrebbero avere una maggiore attenzione. Aspettando però nuovi medici specializzati, che come annunciato a Ponzano di Fermo dal presidente regionale Francesco Acquaroli, non arriveranno prima del 2024, perché devono fare i tre anni richiesti di specializzazione prima di arrivare in corsia. Gli investimenti, ha detto, ci sono, e come da lui annunciato, si spera che il nuovo nosocomio possa arrivare nel 2023. Ma i rincari dei prezzi dei materiali impongono il reperimento di nuovi fondi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico