Pochi medici e infermieri a Fermo, l'Area vasta ora si attrezza: «Copertura del turnover per tutto il 2023»

Pochi medici e infermieri a Fermo, l'Area vasta ora si attrezza: «Copertura del turnover per tutto il 2023»
Pochi medici e infermieri a Fermo, l'Area vasta ora si attrezza: «Copertura del turnover per tutto il 2023»
di Chiara Morini
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Lunedì 14 Novembre 2022, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 13:27

FERMO - «Il nuovo piano regionale sulla sanità tiene conto delle problematiche relative ai territori»: così il direttore dell’Area vasta 4, Roberto Grinta, ieri a margine del convegno a Fermo in occasione della Giornata mondiale del diabete. Ma qualunque azione non può essere fatta nell’immediato: bisognerà attendere l’operato degli enti superiori. «Aspettiamo – ha spiegato – la legge finanziaria, per capire le risorse che arriveranno, e poi si potrà comprendere meglio come andare a operare».


Le cifre


Il che vuol dire quante nuove assunzioni ci saranno, ma ha spiegato che «per il 2023 il turnover è assicurato, il piano occupazionale prevede ulteriori persone impiegate, ci saranno più infermieri e Oss». Per quanto riguarda i rinnovi dei contratti a tempo determinato che scadono a fine anno, per i quali servirà il nulla osta dell’Asur regionale, Grinta si dice fiducioso. «In questi 15 mesi – ha detto – abbiamo fatto delle politiche relative ai costi, abbiamo messo in sicurezza l’azienda, aumentato i ricavi. Siamo pronti per la nuova organizzazione, anche con il sistema dei coordinatori che abbiamo già presentato».

Gli ultimi, lo ricordiamo, la scorsa settimana, con la presentazione di quelli relativi all’area della prevenzione, della diagnostica per immagini, patologia clinica e medicina trasfusionale, e riabilitazione.

Nel prossimo futuro, quando ci saranno le nuove aziende, il contatto con l’autorità sanitaria superiore sarà diretto. «I direttori generali delle aziende sanitarie – ha puntualizzato – dialogheranno direttamente con il Dipartimento, quindi con l’Agenzia sanitaria regionale. A loro noi direttori riporteremo le problematiche e le osservazioni, che poi finiranno nella discussione della regione». Ma i sindacati avevano osservato anche dubbi sulla premialità, dicendo che non l’avevano vista, se non nel 2020, con tutte le spese fatte per la sanità privata. E qui il direttore Grinta, non potrà fare più di tanto. «Fanno bene – dice – a portare avanti questa battaglia, questo sistema non sarà più territoriale, con la nuova riforma socio sanitaria».


Gli spiragli


Riforma che secondo lui porterà una maggiore equità e uniformità ai territori. Gli utenti quindi dovrebbero avere una maggiore attenzione. Aspettando però nuovi medici specializzati, che come annunciato a Ponzano di Fermo dal presidente regionale Francesco Acquaroli, non arriveranno prima del 2024, perché devono fare i tre anni richiesti di specializzazione prima di arrivare in corsia. Gli investimenti, ha detto, ci sono, e come da lui annunciato, si spera che il nuovo nosocomio possa arrivare nel 2023. Ma i rincari dei prezzi dei materiali impongono il reperimento di nuovi fondi.

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