FERMO - Spostarsi o non spostarsi, questo è il problema. Un problema serio che da mesi anima il dibattito cittadino. Un problema che, oltre ai diretti interessati,...
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Un plesso nuovo, all’avanguardia, con tutti i criteri di sicurezza. Perché anche, e soprattutto, di sicurezza si tratta. Subito dopo il sisma, una parte dell’Annibal Caro è stata dichiarata inagibile. L’imminente ritorno sui banchi ha costretto i ragazzi a “sparpagliarsi” tra diverse sedi e la scuola a fare i doppi turni. Una soluzione temporanea, durata il tempo necessario ai lavori. Per la fine dell’anno scolastico tutti gli studenti sono tornati in via Leopardi. La scuola è sicura, hanno sentenziato i tecnici. Le rassicurazioni, però, non hanno placato le polemiche.
E i timori di un gruppo di genitori che, poco dopo il terremoto, ha dato vita a un comitato per il trasferimento del Classico. Ora, tra l'altro, c'è anche un esposto contro la Provincia per la presunta mancata sicurezza della scuola. È cominciata così una battaglia a suon di botta e risposta, comunicati stampa e riunioni fiume. In mezzo al marasma è finito anche l’allora prefetto. Mesi difficili durante i quali gli schieramenti si sono arroccati sulle rispettive posizioni. Da una parte scuola e Provincia, forti del nullaosta dei tecnici. Dall’altra il comitato che ha continuato a perorare la causa del trasferimento.
Ora c'è anche una raccolta firme (e sono arrivate a quota 650) per far restare il Liceo classico in centro. I motivi sono tanti: il classico è nato lì e, dopo un secolo e mezzo, ormai è parte integrante del cuore della città. Inoltre, se deve traslocare, perché il triennio dell’Iti, pur danneggiato dal terremoto, può essere sistemato senza dover cambiare sede? Infine studenti, insegnanti e personale ogni giorno tengono in vita il centro storico e, a cascata, la sua economia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico