Fermo, morte di una ventenne sull'A14 Due rinvii a giudizio e un'assoluzione

Il tribunale di Fermo
FERMO - Un’assoluzione e due rinvii a giudizio. E’ quanto ha deciso il giudice sulla morte di Debora Borgiani, una 20enne di Ripatransone rimasta vittima di un...

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FERMO - Un’assoluzione e due rinvii a giudizio. E’ quanto ha deciso il giudice sulla morte di Debora Borgiani, una 20enne di Ripatransone rimasta vittima di un incidente stradale avvenuto nel 2015 all’altezza del casello di Porto San Giorgio dell’A 14.

Il giudice ha assolto l’ingegnere Gianluca Chiappini, difeso dagli avvocati Igor Giostra e Massimiliano Fraticelli, e rinviato a giudizio per omicidio colposo il padre della ragazza che era alla guida del Mercedes e il conducente di una Bmw a sua volta coinvolta nell’incidente. La ragazza era in auto con il papà che era alla guida dell’auto, la moglie, il fratellino e la sorellina di sette anni, tutti rimasti feriti. 
La famiglia tornava a casa da un pranzo con i parenti nella Vallesina. Il padre, all’altezza del casello sangiorgese, ha perso il controllo del Mercedes sbandando e finendo in mezzo alla carreggiata. Nell’incidente sono rimaste coinvolte altre due autovetture, una Bmw con a bordo un 34enne di Genola, rinviato a giudizio, e un’Alfa Romeo Giulietta condotta da Gianluca Chiappini, ingegnere di 36 anni, anche lui di Ripatransone, assolto. 
Il tamponamento tra i tre mezzi è stato violentissimo e ad avere la peggio è stata proprio la Mercedes su cui viaggiava la famiglia Borgiani. Per Debora si sono rivelati inutili i soccorsi. La ragazza ha riportato traumi gravissimi che le sono costati la vita. Si è infatti rivelata inutile la disperata corsa all’ospedale dove è arrivata morta.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico