Prima l'incidente poi la fuga con la targa spezzata, individuato l'autore dello schianto

Prima l'incidente poi la fuga conla targa spezzata, individuato l'autore dello schianto
FERFO - La Polizia di Stato di Fermo ha identificato, a distanza di poche ore, l’autore dell’incidente stradale avvenuto pochi giorni fa in tarda serata in via...

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FERFO - La Polizia di Stato di Fermo ha identificato, a distanza di poche ore, l’autore dell’incidente stradale avvenuto pochi giorni fa in tarda serata in via Firmiano a Fermo.


Nella circostanza, il conducente di una Fiat Punto di colore bianco con una targa parziale, unico dato di indagine disponibile al momento del sinistro stradale, aveva tamponato l’autovettura che lo precedeva, e subito dopo, si dava a precipitosa fuga senza prestare soccorso al conducente dell’altra autovettura. Quest’ultimo, accompagnato dal 118 in ospedale, riportava lievi lesioni, con una prognosi guaribile in 7 giorni.


Dalle indagini immediatamente avviate dalla Polizia di Stato di Fermo, effettuando una ricerca della targa parziale nel sistema del portale ACI/PRA, ristringendo il campo di ricerca nella provincia fermana e, successivamente al colore del veicolo, si è risaliti in breve tempo al proprietario dell’autoveicolo. 


Quest’ultimo, contattato dal Personale della Questura, dichiarava che la sua auto era stata utilizzata dal figlio e che lo avrebbe immediatamente chiamato.
Difatti, i due si presentavano spontaneamente in Questura con l’autovettura in questione, e il figlio, circa quarantenne, dichiarava immediatamente di essere stato lui il conducente dell’autovettura durante il sinistro stradale.

I poliziotti quindi, procedevano sia ai rilievi fotografici che a deferire all’Autorità Giudiziaria, l’automobilista per il reato di cui all’art. 189 del Codice della Strada (Comportamento in caso di incidente) che prevede, per chi non ottempera all’obbligo di fermarsi in caso di incidente con feriti, ricollegabile al suo comportamento, la sospensione della patente a seguito di condanna da 1 a 3 anni e la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

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Corriere Adriatico