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Quarantadue euro per 12 fotocopie. È quanto s’è sentito chiedere un infermiere dell’Area vasta 4, in cambio della copia del suo cartellino marcatempo del 2016. A rendere noto il fatto è l’Area sindacale della Cisl.
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«È proprio vero – attacca il segretario regionale, Giuseppe Donati –: ci si dimentica in fretta degli “eroi”.
Diritto che, per l’Asur marchigiana, va pagato. Da tutti, dipendenti e no dell’azienda. «Il regolamento Asur sul diritto di accesso – si legge nella replica dell’azienda sanitaria regionale – non opera alcuna distinzione tra soggetti interni o esterni all’azienda». A riprova della legittimità della risposta, l’Asur porta l’articolo 4 del “Regolamento per l’esercizio del diritto di accesso agli atti e documenti amministrativi”. Articolo che recita: “Il diritto di accesso si esercita da parte di tutti i soggetti, cittadini italiani e non, maggiori di età o emancipati, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata collegata al documento del quale si richiede l’accesso”. «Pertanto – prosegue la replica –, al dipendente deve essere applicata la regolamentazione Asur sul diritto di accesso agli atti, ivi compresa la corresponsione del relativo contributo economico secondo la prassi seguita da anni».
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Corriere Adriatico