Micam, sfida decisiva per i calzaturieri fermani. Il mercato russo batte anche la guerra, ma c'è il rebus del rublo

Micam, sfida decisiva per i calzaturieri fermani
FERMO - Micam ed export in Russia: quale impatto del rublo? Il salone internazionale della calzatura è in programma da domenica 17 a mercoledì 20 a Fieramilano (Rho)...

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FERMO - Micam ed export in Russia: quale impatto del rublo? Il salone internazionale della calzatura è in programma da domenica 17 a mercoledì 20 a Fieramilano (Rho) con la sua edizione numero 96. I marchi presenti saranno 1.024 di cui 520 italiani e 504 internazionali provenienti da oltre 30 nazioni. La Spagna, con oltre 100 aziende, è la nazione più rappresentata. Oltre un centinaio le aziende marchigiane presenti, molte delle quali attenderanno la visita di buyer e organizzazioni russe. 


La tendenza


Sì perché nonostante la guerra, le sanzioni commerciali, le difficoltà nei pagamenti, il commercio verso Mosca riveste sempre un ruolo importante. Lo confermano i dati del primo trimestre 2023 dell’export calzaturiero diffusi da Assocalzaturifici. A livello nazionale, l’export verso Mosca è cresciuto del 31,7% a valore e del 26,4% in quantità. È chiaro che la base di confronto risente dello scoppio della guerra avvenuto il 24 febbraio 2022. Per cui nelle settimane immediatamente successive il flusso di merci Italia-Russia si è bloccato. E quindi il valore del primo trimestre 2022 è influenzato negativamente da questo tragico evento. Ma anche rispetto al 2019 si registra un aumento del 3,6% a valore, anche se le quantità sono diminuite dell’8,5%. Nelle Marche la crescita dell’export nel primo trimestre 2023 verso Mosca è stata del 70%. E resta sotto il livello del 2019 solo del 7%.

Secondo l’imprenditore fermano Marino Fabiani, non è tutto oro quello che luccica. «Hanno beneficiato dell’incremento dell’export soprattutto quelle aziende che hanno offerto un prodotto a prezzi competitivi. Perché il consumatore russo ora deve risparmiare e pensa ai bisogni di prima necessità» spiega Fabiani. Che poi continua: «I ricchi? Comprano i prodotti griffati online, all’estero e sul mercato parallelo. Una strada la trovano sempre». La situazione attuale è complicata per via quella quotazione del rublo: ne occorrono 100 per 1 euro. «I clienti russi avevano ordinato le merci quando il rublo era a quota 80 e ora chiedono lo sconto per poter ritirare la merce che abbiamo già prodotto. Questo vuol dire che magari il fatturato crescerà ma non i guadagni», afferma lo stesso Fabiani. L’impatto della svalutazione del rublo si avvertirà anche al Micam, dove sarà più difficile prendere ordini poiché i compratori russi aspetteranno tempi migliori per la propria moneta.


Le prospettive


«Micam guida la ripresa del settore calzaturiero nazionale e gioca un ruolo chiave per l’affermazione delle nostre aziende che hanno bisogno del supporto fieristico per affermarsi e svilupparsi nei mercati internazionali. Auspico che la manifestazione possa ancora una volta confermarsi quale insostituibile occasione di business e volano del comparto», spiega la presidente di Assocalzaturifici e di Micam Giovanna Ceolini. Contemporaneamente al Micam, nei padiglioni 1 e 3, si svolgerà l’edizione numero 124 di Mipel, salone dedicato alla pelletteria, cappelli e altri accessori. In vetrina le nuove collezioni primavera/estate 2024 di oltre 200 brand. Una decina le aziende marchigiane presenti. «Un segnale importante arriva dal numero di presenze attese per questa edizione di Mipel, che si conferma come un momento strategico per il settore e per tutti gli attori coinvolti» commenta la neo presidente di Assopellettieri e Mipel Claudia Sequi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico