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La tendenza
Sì perché nonostante la guerra, le sanzioni commerciali, le difficoltà nei pagamenti, il commercio verso Mosca riveste sempre un ruolo importante. Lo confermano i dati del primo trimestre 2023 dell’export calzaturiero diffusi da Assocalzaturifici. A livello nazionale, l’export verso Mosca è cresciuto del 31,7% a valore e del 26,4% in quantità. È chiaro che la base di confronto risente dello scoppio della guerra avvenuto il 24 febbraio 2022.
Secondo l’imprenditore fermano Marino Fabiani, non è tutto oro quello che luccica. «Hanno beneficiato dell’incremento dell’export soprattutto quelle aziende che hanno offerto un prodotto a prezzi competitivi. Perché il consumatore russo ora deve risparmiare e pensa ai bisogni di prima necessità» spiega Fabiani. Che poi continua: «I ricchi? Comprano i prodotti griffati online, all’estero e sul mercato parallelo. Una strada la trovano sempre». La situazione attuale è complicata per via quella quotazione del rublo: ne occorrono 100 per 1 euro. «I clienti russi avevano ordinato le merci quando il rublo era a quota 80 e ora chiedono lo sconto per poter ritirare la merce che abbiamo già prodotto. Questo vuol dire che magari il fatturato crescerà ma non i guadagni», afferma lo stesso Fabiani. L’impatto della svalutazione del rublo si avvertirà anche al Micam, dove sarà più difficile prendere ordini poiché i compratori russi aspetteranno tempi migliori per la propria moneta.
Le prospettive
«Micam guida la ripresa del settore calzaturiero nazionale e gioca un ruolo chiave per l’affermazione delle nostre aziende che hanno bisogno del supporto fieristico per affermarsi e svilupparsi nei mercati internazionali. Auspico che la manifestazione possa ancora una volta confermarsi quale insostituibile occasione di business e volano del comparto», spiega la presidente di Assocalzaturifici e di Micam Giovanna Ceolini. Contemporaneamente al Micam, nei padiglioni 1 e 3, si svolgerà l’edizione numero 124 di Mipel, salone dedicato alla pelletteria, cappelli e altri accessori. In vetrina le nuove collezioni primavera/estate 2024 di oltre 200 brand. Una decina le aziende marchigiane presenti. «Un segnale importante arriva dal numero di presenze attese per questa edizione di Mipel, che si conferma come un momento strategico per il settore e per tutti gli attori coinvolti» commenta la neo presidente di Assopellettieri e Mipel Claudia Sequi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico