Fermo, dormono davanti ai negozi chiusi: indignazione social per i bivacchi

Fermo, dormono davanti ai negozi chiusi: indignazione social per i bivacchi
FERMO - Sdraiati a terra, scalzi. Hanno scelto il marciapiede di via Diaz per una pennichella. Lunedì pomeriggio, al momento di riaprire i negozi, i commercianti della zona...

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FERMO - Sdraiati a terra, scalzi. Hanno scelto il marciapiede di via Diaz per una pennichella. Lunedì pomeriggio, al momento di riaprire i negozi, i commercianti della zona si sono trovati davanti cinque giovani pakistani addormentati a terra.

Passata la sorpresa, hanno chiesto ai ragazzi di spostarsi, visto che con i loro corpi impedivano l’apertura delle serrande. I cinque hanno fatto qualche passo, ma sono rimasti sul marciapiede. A quel punto, i commercianti hanno allertato le forze dell’ordine. Nel frattempo, in strada si è creato un capannello di curiosi. C’era chi scattava foto e chi gridava allo scandalo. In pochi istanti, le immagini sono finite in rete, facendo discutere. Tra i commenti, chi faceva appello alla tolleranza e chi chiedeva di usare il lanciafiamme per eliminare il problema. Parole pesanti che hanno spinto gli amministratori della pagina a eliminare le frasi più forti. Ma il caso crea tensioni anche fuori dai social.
 
«Da quando hanno spostato la questura – dice un residente – capita di continuo. Una volta mi hanno fatto i bisogni davanti alla porta di casa. Qualcuno deve intervenire». Non è la priva volta che gruppetti di pakistani vengono trovati a bivaccare per le vie della città. L’anno scorso, per settimane, hanno dormito lungo una strada isolata. Ma lì era diverso e, per qualcuno, forse, accettabile. Qui, in una via piena di negozi, i nervi sono saltati. «Spesso – dice un altro residente – fanno richiesta di asilo in un altro Paese. Poi arrivano in Italia. Qui li fanno entrare ma non uscire». Una specie di limbo, dove questi ragazzi che non parlano una parola di italiano si trovano a vagabondare.
I cinque di via Diaz hanno passato la notte in piazza. «Dove sono le associazioni che si occupano di queste situazioni?», si chiede una commerciante. «È una questione di degrado e di dignità, anche per loro che devono dormire all’aperto», aggiunge. E siamo in estate. Ma scene simili si sono ripetute anche lo scorso inverno. Al punto che sono stati proprio i residenti della zona a fornire ai gruppetti coperte per scaldarsi. Ieri mattina i commercianti hanno ricevuto la visita del sindaco Paolo Calcinaro.

«Quando li abbiamo visti per terra – racconta un esercente – abbiamo chiamato la questura, che è qui vicino. Ci hanno detto che la zona è di competenza dei Carabinieri. Abbiamo chiamato i Carabinieri e ci hanno detto di chiamare i Vigili urbani. Loro non ci hanno proprio risposto. Solo quando si è sollevato il polverone, qualcuno si è fatto vedere». Ma a quel punto i cinque pakistani se n’erano già andati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico