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FERMO - Tod’s: contributo anti-inflazione di 500 euro netti sotto forma di welfare a tutti i dipendenti. Lo ha annunciato il gruppo con quartier generale a Casette d’Ete che «conferma il proprio impegno nel mantenere un ruolo attivo di responsabilità sociale» che evidenzia l’attuale contesto «di straordinaria complessità per l’intero sistema economico e sociale del nostro Paese».
Ecco perché «a fronte del pesante aumento del costo della vita che stiamo sperimentando negli ultimi mesi», il gruppo ha deciso di elargire a tutti i dipendenti una erogazione straordinaria, sotto forma di welfare, pari a 500 euro netti».
Il personale
Alla fine dello scorso anno, Tod’s ha dichiarato 4.746 dipendenti, in lieve aumento (+ 3,4%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. La percentuale di dipendenti con sede in Italia si attesta al 44,4% (2.108 dipendenti).
L’inflazione
Tod’s rimarca come elargire questo bonus anti inflazione «è un modo concreto per ribadire lo spirito di solidarietà che da sempre contraddistingue il rapporto tra l’azienda e i propri collaboratori.
L’apripista
«Tod’s potrebbe fare da apripista ad altre aziende che potrebbero seguire il suo esempio» afferma Alfonso Cifani, responsabile Cisl Fermo. Secondo Cifani: «L’optimum sarebbe legare questa iniziativa ad una contrattazione». La questione è che solo le grandi aziende hanno le capacità finanziarie per prendere una decisione simile. Per cui aumenta il divario tra grandi marchi e piccole e medie imprese e quindi si avverte sempre di più la necessità di iniziare a discutere su una contrattazione territoriale riguardante le Pmi, al fine di migliorare la qualità del lavoro.
L’orario di lavoro
L’esempio classico è l’orario di lavoro rimodulato con una pausa pranzo più breve e con una mensa aziendale interna. «Per fare questo c’è bisogno di risorse. Allora, al posto di una gestione centralizzata regionale, sarebbe preferibile destinarle ad una piattaforma territoriale per una contrattazione locale che affronti temi quali sviluppo, sostegno al lavoro, innovazione, ottimizzazione dei servizi» afferma Cifani che cita l’esempio del trasporto pubblico locale, utilizzato quasi esclusivamente dagli studenti. «È anacronistico non pensare ad un trasporto pubblico non finalizzato al risparmio dei costi di trasferimento casa-lavoro, con tutta una serie di vantaggi per la collettività a partire dallo sviluppo sostenibile».
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Corriere Adriatico