Tod’s, 500 euro ai dipendenti contro gli effetti dell’inflazione per spese mediche, scolastiche e familiari

Tod’s, 500 euro ai dipendenti contro gli effetti dell’inflazione per spese mediche, scolastiche e familiari
FERMO - Tod’s: contributo anti-inflazione di 500 euro netti sotto forma di welfare a tutti i dipendenti. Lo ha annunciato il gruppo con quartier generale a Casette...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FERMO - Tod’s: contributo anti-inflazione di 500 euro netti sotto forma di welfare a tutti i dipendenti. Lo ha annunciato il gruppo con quartier generale a Casette d’Ete che «conferma il proprio impegno nel mantenere un ruolo attivo di responsabilità sociale» che evidenzia l’attuale contesto «di straordinaria complessità per l’intero sistema economico e sociale del nostro Paese».

 

Ecco perché «a fronte del pesante aumento del costo della vita che stiamo sperimentando negli ultimi mesi», il gruppo ha deciso di elargire a tutti i dipendenti una erogazione straordinaria, sotto forma di welfare, pari a 500 euro netti». 


Il personale


Alla fine dello scorso anno, Tod’s ha dichiarato 4.746 dipendenti, in lieve aumento (+ 3,4%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. La percentuale di dipendenti con sede in Italia si attesta al 44,4% (2.108 dipendenti). 


L’inflazione


Tod’s rimarca come elargire questo bonus anti inflazione «è un modo concreto per ribadire lo spirito di solidarietà che da sempre contraddistingue il rapporto tra l’azienda e i propri collaboratori. A partire dal 2008, il Gruppo ha avviato in Italia il Progetto “Welfare”, volto al miglioramento del benessere dei dipendenti e delle loro famiglie. Anche nel 2021, tale progetto si è concretizzato in una serie di iniziative di sostegno economico, tra cui: il contributo per le spese sostenute dai dipendenti per l’acquisto dei testi scolastici e universitari per i figli in età scolare, dalla scuola primaria all’università; la copertura assicurativa a favore dei dipendenti e del relativo nucleo familiare, che copre il costo di grandi interventi chirurgici ad alta specializzazione, le cure dentarie, prestazioni diagnostiche ed analisi di laboratorio, visite specialistiche, “pacchetto maternità”, prestazioni fisioterapiche, specifici pacchetti di check up di prevenzione (tra cui la prevenzione cardiovascolare ed oncologica); oltre al piano di welfare aziendale per il biennio 2021- 2022. In concreto è un contributo economico pari a 1.400 euro lordi per collaboratore, con la possibilità di convertirlo in flexible benefit, incrementandone quindi il valore effettivo per i beneficiari.


L’apripista


«Tod’s potrebbe fare da apripista ad altre aziende che potrebbero seguire il suo esempio» afferma Alfonso Cifani, responsabile Cisl Fermo. Secondo Cifani: «L’optimum sarebbe legare questa iniziativa ad una contrattazione». La questione è che solo le grandi aziende hanno le capacità finanziarie per prendere una decisione simile. Per cui aumenta il divario tra grandi marchi e piccole e medie imprese e quindi si avverte sempre di più la necessità di iniziare a discutere su una contrattazione territoriale riguardante le Pmi, al fine di migliorare la qualità del lavoro.


L’orario di lavoro


L’esempio classico è l’orario di lavoro rimodulato con una pausa pranzo più breve e con una mensa aziendale interna. «Per fare questo c’è bisogno di risorse. Allora, al posto di una gestione centralizzata regionale, sarebbe preferibile destinarle ad una piattaforma territoriale per una contrattazione locale che affronti temi quali sviluppo, sostegno al lavoro, innovazione, ottimizzazione dei servizi» afferma Cifani che cita l’esempio del trasporto pubblico locale, utilizzato quasi esclusivamente dagli studenti. «È anacronistico non pensare ad un trasporto pubblico non finalizzato al risparmio dei costi di trasferimento casa-lavoro, con tutta una serie di vantaggi per la collettività a partire dallo sviluppo sostenibile».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico