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FERMO - Occhio alle norme anti Covid, le forze dell’ordine continuano a passare al setaccio il territorio. Nel mirino soprattutto i fine settimana e la fascia della costa.
L’impegno
Sotto la lente bar e ristoranti e le zone dei lungomare e delle aree del litorale dove è possibile l’assembramento spontaneo di persone, comprese le stazioni ferroviarie e i parchi pubblici. Sono state identificate più di 500 persone, un centinaio di veicoli e vagliati quasi 60 esercizi pubblici. Complessivamente, nel fine settimana, la sola polizia ha controllato quasi 800 persone e sottoposto a verifica più di 300 mezzi.
La mobilitazione
In azione gli agenti di tutte le forze della Questura, della polizia stradale e della Polfer di Ancona insieme ai carabinieri, la Guardia di finanza, la Capitaneria di porto e i vigili urbani di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. L’imponente piano di presidio del territorio si è svolto con numerosi equipaggi che hanno pattugliato ed effettuato posti di controllo sia lungo le vie costiere che nelle arterie interne dei Comuni interessati, con verifiche anche nelle stazioni ferroviarie di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, nelle quali hanno operato i poliziotti della polizia ferroviaria in servizio a San Benedetto con l’ausilio dell’unità cinofila della Guardia di finanza.
Rispetto al numero dei controlli, solamente 6 sono state le persone sanzionate per la violazione delle norme legate al Covid, soprattutto per il mancato rispetto della distanza, il mancato utilizzo delle mascherine e anche per lo spostamento da regioni limitrofe senza giustificato motivo. Per alcuni dei soggetti multati, risultati essere recidivi, la sanzione è stata maggiorata. La stessa polizia rimarca che nel corso degli ultimi controlli «si è rilevato un sostanziale rispetto delle norme anche da parte dei gruppi di giovani che hanno affollato le nostre coste».
Il programma
Le verifiche amministrative sui veicoli hanno portato invece 10 multe al codice della strada che hanno riguardato principalmente la mancata revisione del mezzo condotto, la mancanza al seguito della patente di guida, l’inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza e l’uso, alla guida, del cellulare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico