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FERMO - Si prospettano giorni difficili per gli studenti del Fermano. Che, se non dovranno rinunciare alle gite scolastiche, poco ci manca. Gli istituti temporeggiano. Prima di decidere se organizzare i viaggi di istruzione, vogliono capire come sarà l’inverno. Quel che è (quasi) certo è che, se si faranno, le gite saranno solo in Italia. Gli studenti di quinto sono in fibrillazione. Loro, all’agognata vacanza di fine scuola, non vorrebbero rinunciare. Ma sanno pure che il periodo è quello che è e non insistono più di tanto.
«Ci prendiamo un po’ di tempo per decidere. I viaggi di una giornata o in orario scolastico li stiamo già facendo. Per quelli di quinto, vedremo», dice Annamaria Bernardini. La preside dell’Ipsia “Ricci” e del Liceo artistico “Preziotti Licini” ragiona su due binari: viaggi di un giorno, massimo due, per la scuola professionale; più lunghi, ma sempre in Italia, per il liceo.
«Adottiamo il protocollo straordinario perché è aumentata la circolazione virale e non riusciamo a garantire la sorveglianza con testing», afferma il direttore del Dipartimento di igiene e sanità pubblica, Giuseppe Ciarrocchi. Continua, intanto, la corsa del Covid. Cinquanta i nuovi casi registrati ieri nel Fermano. Sedici i ricoverati positivi all’ospedale Murri: tre in Terapia intensiva e tredici in Malattie infettive. Tre i pazienti in attesa al pronto soccorso. Dove, un paio di giorni fa, una donna arrivata in condizioni molto gravi non voleva essere curata.
«Il Covid non esiste», andava ripetendo, prima di convincersi a farsi ricoverare. 1.127 le persone in quarantena (+50), di cui 32 sintomatiche (-9). Fermo è il Comune con più contagiati (156), seguito da Porto Sant’Elpidio (120), Montegiorgio (71), Montegranaro (68), Porto San Giorgio (62), Sant’Elpidio a Mare (60) e Monte Urano (53). Sette i Comuni “Covid free”: Belmonte Piceno, Lapedona, Monte Rinaldo, Monte Vidon Combatte, Montefalcone Appennino, Ortezzano e Smerillo. Ma a preoccupare non è solo l’avanzata del Covid.
«A causa della mancanza di personale, l’Asur, motivando la decisione con l’emergenza del momento e garantendo le visite domiciliari, ha disposto la chiusura del servizio di guardia medica notturna, privando la città e il territorio di un servizio essenziale per la salute dei cittadini». La denuncia arriva dalla minoranza di Montegranaro. Dove la guardia medica è stata accorpata con quella di Sant’Elpidio a Mare. «Quali azioni ha messo in campo il sindaco e con quale efficacia al fine di affrontare il problema? È stata chiesta la convocazione dell’assemblea dei sindaci, visto che la carenza di medici riguarda tutta la provincia?», si chiede il gruppo consiliare “Avanti”. «Ridurre le nove postazioni di guardia medica è una scelta inaccettabile, in particolare nel grave momento sanitario che stiamo attraversando», incalza la minoranza. E chiede l’attivazione di un punto vaccinale per bambini all’ex ospedale.
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Corriere Adriatico