Rifiuti nel mirino, stop ai furbetti. Dalle spiagge ai parchi, cresce il monitoraggio delle guardie ambientali

Un controllo della Guardia nazionale ambientale
FERMO - Vigileranno su aree verdi e giardini pubblici. Segnaleranno rifiuti abbandonati e deiezioni non raccolte. Controlleranno che fossi e tombini occlusi non ostacolino...

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FERMO - Vigileranno su aree verdi e giardini pubblici. Segnaleranno rifiuti abbandonati e deiezioni non raccolte. Controlleranno che fossi e tombini occlusi non ostacolino l’acqua piovana e che gli animali da compagnia non vengano abbandonati. Volendo, potranno anche andare nelle scuole per parlare ai ragazzi di ambiente e alimentazione. Tutto dal primo maggio. Quando diventerà operativa la convenzione tra la Guardia nazionale ambientale e il Comune di Fermo.

 

Il patto resterà in vigore per un anno. Ai volontari, che non potranno fare multe, ma dovranno comunicare le violazioni alla polizia locale, andranno 8.500 euro, più – si legge nella delibera di giunta che autorizza la convenzione – «uno o più locali dotati di utenze e connessione internet e uno spazio adeguato al ricovero degli automezzi, in uso gratuito, se disponibili».


La situazione


Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione i rifiuti abbandonati si moltiplicano. Una piaga alla quale s’è provato a mettere un freno con telecamere e guardie zoofile. Adesso, toccherà alle guardie ambientali. Tra i compiti assegnati c’è quello di monitorare l’abbandono dei rifiuti su tutto il territorio comunale, soprattutto nelle aree artigianali e industriali e nelle scarpate, zone predilette per disfarsi di tutto. Sotto la lente delle guardie ambientali finiranno anche spazi e aree pubbliche. L’attenzione sarà diretta in particolare ad aree verdi e percorsi naturalistici. Nella convenzione rientrano pure il controllo ambientale e delle acque interne, «comprese tutte le attività connesse che possano modificare o alterare lo stato dei luoghi, con particolare attenzione alla regolamentazione e al convogliamento delle acque meteoriche». L’obiettivo è evitare che fossi e tombini intasati non intercettino l’acqua piovana, con conseguente rischio allagamento. Altro compito delle guardie ambientali sarà quello di verificare che i padroni raccolgano i bisogni dei loro cani e non li lascino in giro, pratica pure questa parecchio diffusa, di prevenire randagismo, abbandoni e maltrattamenti di animali domestici, di monitorare l’eventuale presenza di animali vaganti «che possano costituire pericolo» e di controllare le aree comunali di sgambamento. Prevenzione di incendi boschivi e controlli sul rispetto del distanziamento sulle spiagge libere in caso di un’eventuale recrudescenza del Covid gli altri compiti previsti dalla convenzione. Che dà ai volontari anche la possibilità di entrare nelle scuole medie cittadine con corsi di educazione ambientale e alimentare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico